Pharaon De Winter, tenente di polizia, è un uomo umile e semplice che è solito prendere su di sé la sofferenza degli altri. Pharaon parla con poche persone e non si rivolge a nessuno. Scapolo, sulla trentina, abita con sua madre nella cittadina di Bailleul. Diventa amico di Domino, una operaia di 23 anni, e ben presto se ne innamora. Ma Domino ha un compagno, Joseph. È con loro due che Pharaon sfoga la sua malinconia. Anche perché deve indagare sull'omicidio di una bimba...
Note
Il film di Dumont, Premio speciale della giuria a Cannes, inizia con l'immagine insostenibile di un pube infantile squarciato. Dumont è "cineasta dell'inquadratura", nel senso che la sua rappresentazione privilegia in maniera superba il rapporto tra corpi e spazi. Ma i frammenti dal rigore bressoniano non hanno "respiro", nel senso che il montaggio non riesce a trasformare la tensione morale dei quadri in un discorso narrativo. Emanuel Scotté è stato premiato come miglior attore, con grande scandalo.
Film realistico ed accattivante nei temi,quanto molto antispettacolare e viziato da intellettualismo che ne appesantisce i ritmi,ma che classe,consigliato a tutti coloro che sanno apprezzare il cinema d'autore impegnato.
L'invisibile non si filma Presentato in concorso al 52esimo Festival di Cannes, dove David Cronenberg lo ha premiato con il Grand Prix, L'umanità di Bruno Dumont è un film essenziale per avvicinarsi al "nuovo cinema mistico" di questi anni (Reygadas, Weerasethakul, Serra), di cui il film di Dumont è stato, a tutti gli effetti, precursore. Il secondo lungometraggio… leggi tutto
Ogni tanto capita (a me è capitato) di trovarsi davanti delle persone in divisa, magari con una pistola al fianco, riguardo alle quali viene spontaneo domandarsi come abbiano fatto ad ottenere quel posto di lavoro. Penso che il dubbio nasca anche di fronte al poliziotto Pharaon De Winter (Emmanuel Schotté), chiamato a risolvere il caso di un turpe ed efferato delitto avvenuto… leggi tutto
In un paesino del nord francese un laconico e solitario poliziotto indaga senza fortuna sullo stupro e omicidio di una bambina. Anziché dedicarsi al suo lavoro, l’uomo preferisce innaffiare l’orto, fare escursioni in bici e chiacchierare con la vicina, di cui è innamorato pur essendo fidanzata.
Cos’è peggio in L’umanità, opera seconda di… leggi tutto
E a Cogne e Garlasco: muti.
La cronaca. Il tribunale di Taranto, con un provvedimento d’urgenza, ha bloccato la messa in onda prevista per domani su Disney + di «Avetrana – Qui non è…
V'ho chiamato magnifici ma, mi raccomando, non montatevi troppo la testa. Che criterio ho adottato per seguire altri utenti di filmtv? Una delle discriminanti, letta una recensione interessante, consiste nello…
Opera seconda di Dumont, è probabilmente il suo film “di riferimento”, quello che dispiega in modo compiuto e già maturo forme e contenuti del suo cinema. Forme soprattutto. Se c’è un cinema che più di ogni altro vive di pura forma, regia, messinscena, sguardo insomma, nel panorama contemporaneo, è quello di Dumont (almeno il Dumont…
In un paesino del nord francese un laconico e solitario poliziotto indaga senza fortuna sullo stupro e omicidio di una bambina. Anziché dedicarsi al suo lavoro, l’uomo preferisce innaffiare l’orto, fare escursioni in bici e chiacchierare con la vicina, di cui è innamorato pur essendo fidanzata.
Cos’è peggio in L’umanità, opera seconda di…
Ogni tanto capita (a me è capitato) di trovarsi davanti delle persone in divisa, magari con una pistola al fianco, riguardo alle quali viene spontaneo domandarsi come abbiano fatto ad ottenere quel posto di lavoro. Penso che il dubbio nasca anche di fronte al poliziotto Pharaon De Winter (Emmanuel Schotté), chiamato a risolvere il caso di un turpe ed efferato delitto avvenuto…
Credevo, dopo aver visionato tempo addietro Twentynine Palms, che Dumont fosse potentemente ispirato, senza tuttavia esserne totalmente consapevole, al pari di una menade; la visione di Hadewijch mi aveva fatto parzialmente ricredere, e l’idea che oltre a una certa ispirazione vi fosse una qualche consapevolezza non la trovavo peregrina. E se Hors Satan mi aveva dato la certezza…
“Ho bisogno della terra per filmare gli esseri umani” dice Bruno Dumunt. ed in effetti, un impressione che subito si ricava vedendo i suoi film è quella di voler rendere evidente il rapporto di…
Non pochi dubbi rimangono e permangono dopo la visione de L'humanité di Bruno Dumont. Il film, arricchito da un simbolismo rarefatto che lascia trapelare, in questa e in quella scena, una ben precisa presa di posizione da parte del regista, aspira ad essere, probabilmente, una sorta di reinvenzione della sessualità del protagonista, inebetito da una tragedia che l'ha colpito molti anni…
Purificazione della visione
"E' il modo più giusto per rappresentare la realtà umana, senza fare commenti. Il male è rappresentato così com'è senza interpretazioni o giudizi morali. Spero e penso che lo spettatore sia capace di affrontare i personaggi e le situazioni che rappresento, anche nella loro crudezza. Io non devo trasformare i…
Ok, Chris Hadfield a bordo della ISS che suona, reinventa e canta, parzialmente su un suo playback registrato a Terra, "Space Oddity" di David Bowie, dell'11 Luglio 1969, pochi giorni prima del piccolo passo per un…
Il corpo brutalmente violentato di una bambina viene trovato nelle campagne di una piccola provincia delle Fiandre. Indaga sull’efferato delitto il commissario della piccola stazione di polizia (Ghislain Ghesquère) coaudivato dall’ispettore Pharaon De Winter (Emmanuel Shottè). E‘ soprattutto Pharaon ad interessarsi del caso, ma non ha niente in mano, nessun…
L'invisibile non si filma Presentato in concorso al 52esimo Festival di Cannes, dove David Cronenberg lo ha premiato con il Grand Prix, L'umanità di Bruno Dumont è un film essenziale per avvicinarsi al "nuovo cinema mistico" di questi anni (Reygadas, Weerasethakul, Serra), di cui il film di Dumont è stato, a tutti gli effetti, precursore. Il secondo lungometraggio…
Dumont è un autore da scoprire e da riscoprire, un cinema come dice l’autore stesso che si rifà a Pasolini e Rossellini e naturalmente i suggerimenti dei due nomi ci aiutano moltissimo nella comprensione delle tematiche e della direzione stessa, ma i suoi film hanno una personalità propria che mai scopiazza i due grandi autori, ma fa un cammino su quelle impronte in maniera personale ed…
Unità minime del linguaggio filmico o porzioni discorsive di più ampia portata, le inquadrature cinematografiche non sono solo frammenti di racconto asserviti alla logica narrativa, ma, sovente, si…
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Commenti (1) vedi tutti
Film realistico ed accattivante nei temi,quanto molto antispettacolare e viziato da intellettualismo che ne appesantisce i ritmi,ma che classe,consigliato a tutti coloro che sanno apprezzare il cinema d'autore impegnato.
commento di Mister_Kacalùbb