Regia di Joe Johnston vedi scheda film
Personalmente ritengo che si tratti di una piccola perla (e dico “piccola” solo perché, per via di una distribuzione limitata, il film è stato tenuto all’oscuro del grande pubblico).
Infatti il regista riesce a ben rappresentare, con delicatezza ma anche con duro realismo, i momenti più sensibili (e, a volte, dolenti) del percorso di crescita del giovane protagonista: il conflitto col “padre-padrone”; l’affiatata amicizia con alcuni suoi coetanei (anch’essi mossi dai suoi medesimi ideali, ma meno motivati/dotati); il rapporto con la docente (dagli insegnamenti preziosi, ma prossima ad una prematura dipartita); e, sullo sfondo, le prime cotte adolescenziali (inscenate in maniera quasi pudica, come si confaceva ai tempi - fine anni ’50 - e nei luoghi - le conservatrici e retrograde campagne americane - in cui la storia è ambientata).
Eppure, nonostante le poco rassicuranti premesse (in ordine al margine di realizzabilità delle aspirazioni del protagonista), l’inevitabile finale (quasi) strappalacrime rappresenta il coronamento di un film davvero imperdibile.
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