Regia di Stephen Norrington vedi scheda film
Blade è un guerriero metropolitano metà uomo e metà vampiro. La sua missione è difendere la razza umana dai suoi “fratelli di sangue”, i nipotini di Dracula, specie quelli rampanti guidati da Stephen Dorff (ottimo “méchant”). Tratto dall’omonimo fumetto di Mark Wolfman, sceneggiato assai bene da David S. Goyer (“Dark City”), impreziosito dal make-up di Greg Cannom (“Dracula” di Coppola), prodotto/interpretato da Wesley Snipes, notevole artista marziale, “Blade” è frutto di un’operazione interessante. Il tentativo di creare, attraverso i rigurgiti della “blaxploitation”, una serie B del cinema fantastico “riformista” in stile “Matrix”. Con più onestà nei confronti del genere e certo meno intraprendenza teorica da parte dei suoi autori. Le riserve sono tutte per la resa estetica. Il regista Stephen Norrington, ennesimo inglesino dall’immaginario formato clip&spot, non coglie gli spunti offerti dal copione, non valorizza i personaggi e “corre via” sui combattimenti barando di brutto con lo spettatore. Lui e quelli come lui non hanno capito che per concepire un cinema alla John Woo o alla Che-Kirk Wong non basta affatto la tecnica se manca del tutto il senso plastico delle forme e dell’azione.
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