La recensione su Bloodmatch - L'ultima sfida

di Marco Poggi

3 stelle

Il kickboxer Brick Bardo, aiutato dalla complice Max, rapisce quattro combattenti (tre uomini e una donna), che ritiene responsabili della morte di suo fratello, per vendicarsi. Set minimale, per un film dove a brillare è Hope Marie Carlton, bionda e bella lottatrice in elegante abito da sera nero. Albert Pyun cerca di spiazzare, ma non ci riesce.

Il kickboxer Brick Bardo, aiutato dalla complice Max, rapisce quattro combattenti (tre uomini e una donna), che ritiene responsabili della morte di suo fratello, per vendicarsi. Set minimale (un ring scuro dove combattere, mentre gli altri guardano e aspettano il loro turno, legati a una poltrona) per un film dove a brillare è solo Hope Marie Carlton, nel ruolo di Connie Angel, bionda e bella lottatrice in elegante abito da sera nero. Albert Pyun cerca di spiazzare lo spettatore, fra lunghi dialoghi e momenti romantici, dimenticandosi di rendere emozionanti i combattimenti. D'altronde, non è Quentin Tarantino, che avrebbe esordito solo due anni più tardi alla regia, e si vede. Nonostante la presenza di veri kickboxer, il film non coinvolge più di tanto, anzi, i combattimenti paiono non solo non sanguinari, ma anche affrettati, come se si cercasse di arrivare alla scena finale (o pre-finale), tanto che ci si chiede quante scene sono state tagliate. Inoltre, non si sa per chi tifare, perché il protagonista è ambiguo, quanto gli avversari che, sembrano più vittime che carnefici.

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