Regia di Damien O'Donnell vedi scheda film
Un gioiellino su Cult!
Divertente e triste. Amaro e profuso di dolcezza.
Un film senza pause e senza scarti.
Anni 70. Lasciata la prima moglie in Pakistan, questa specie di Saddam casalingo, va in Inghilterra e prende ancora moglie; stavolta inglese, con la quale mette al mondo sette figli. Vengono allevati sotto l’egida di Allah ma i ragazzi, pur rispettando il desposta, vorrebbero meglio integrarsi con la nazione in cui hanno visto la luce. Portano il cristo in processione – di nascosto dal padre – e quando devono andare alla Moschea, lo fanno malvolentieri. Si abbuffano di wurstel e pancetta, sempre di nascosto dal padre; vorrebbero vestirsi come pare a loro e soprattutto scegliersi la loro sposa tra le inglesi. Il despota/Saddam, organizza il matrimonio dei tre figli piu’ grandi. Il primo figlio scappa in un’altra citta’. E’ gay, ha un compagno e un negozio di parrucchiere che fa soldi. Il padre lo considera morto. Gli altri due accettano di sposarsi con due sconosciute, che paiono due mucche. Ma un evento casuale, mandera’ a monte il matrimonio e anche la famiglia. L’evento casuale ,è la scultura realizzata da uno dei figli ,che rappresenta il bacino di una ragazza , fica, grandi labbra e pelo compresi e che finira’ incidentalmente tra le gambe della futura suocera. Spassosissima! La moglie inglese, che ha avuto pazienza per 25 anni, riuscira’ con la sua dolcezza a rabbonire il desposta e marito.
Grande, anche nella scelta degli attori.
Il padre Pakistano è eccezionale
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