Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Sotto ipnosi un detective torna ad un fatto sconvolgente avvenuto in passato: dovette tornare in Europa dopo tanti anni per risolvere un caso legato ad uno psicopatico che uccideva e mutilava bambine e, per poterlo scoprire, dovette immedesimarsi nel serial killer stesso. La sua immedesimazione però si rivelò un’ arma a doppio taglio che lo consumò rendendo il confine tra il detective e il killer sempre più fine con conseguenze devastanti per i nervi del protagonista.
Delirante dall’inizio alla fine, i colori passano dal giallo al nero senza altre possibili opzioni, sono quei due i colori permessi dal filtro. Tutto è onirico, e il surreale si confonde al reale in maniera quasi naturale sicché diventa impossibile distinguerli chiaramente. Tutto è montato in modo tale da disorientare e sorprendere lo spettatore, movimenti di telecamera fluidi, folli e innovativi per rendere al meglio la situazione di un’Europa inquietante e surreale.
Come in qualsiasi altro dei suoi film, Von Trier anche in questo cerca di trasmetterci parte delle sue paranoie, manie, paure; tramite un’Europa perennemente al buio dove “sono sempre le tre di notte”.
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