Regia di Lars von Trier vedi scheda film
AL CINEMA
"Sto tornando in Europa, per la prima volta, dopo 13 anni....
Ma l'Europa non è più la stessa...
Sono arrivato all'imbrunire... Il viaggio mi ha stancato...
Non posso dormire. Acqua...acqua dappertutto...
Ma non un goccio da bere..."
Il film d'esordio di Lars von Trier è ambientato in un'Europa decadente, e se vogliamo pure distopica.
Al centro della contorta e controversa vicenda, troviamo un detective inglese di nome Fisher (Michael Elphick), che si trova al Cairo, e si affanna a rivolgersi ad uno psicanalista, con lo scopo di liberarsi del suo mal di testa persistente che da tempo lo tormenta notte e giorno.
Per questo accetta di sottoporsi ad ipnosi, e, durante la seduta, viene spinto a ricordare cos'era accaduto nei mesi precedenti, trascorsi in Europa, impegnato con tutto se stesso ad indagare sul brutale omicidio di una bambina che vendeva biglietti della lotteria.
Ipotizzando l'esistenza di un assassino seriale, Fisher tenta di rintracciare il maniaco utilizzando un controverso metodo teorizzato in un libro intitolato L'elemento del crimine, scritto dal suo mentore ormai a riposo, Osborne (Esmond Knight).
Ad aiutare Fisher si unisce una giovane prostituta di nome Kim (Me Me Lay). Il.fucro di quella avveniristica metodologia di indagine conosciuta appunto come L'elemento del crimine, consiste nella totale identificazione dell'investigatore con l'assassino.
Di conseguenza Fisher, nel seguire tale metodo, finisce così per comportarsi egli stesso come un serial killer.
Non riuscendo più a separare le due personalità e rendendo sempre più complesso il mistero.
"Abbiamo sempre cercato l'elemento del crimine nella società, ma perché non guardiamo nella vera natura dell'uomo! Questo è ciò che è successo in Europa...
Il mio libro è diventato...."
Il vero esordio cinematografico nel lungometraggio di Lars von Trier avviene proprio con questo fumoso ed affascinante thriller L'elemento del crimine (Forbrydelsens element), scritto con l'amico Tom Elling e con Niels Vørsel. Il film, girato nel 1984, si rivela un insuccesso in patria, ma si fa notare all'estero, vincendo parecchi premi tra cui quello per il miglior contributo tecnico al Festival di Cannes di quell'anno.
Resta in ogni caso un esordio eccezionale, che mette in evidenza il tormento narrativo e l'estro scenico davvero unici. Caratteristiche che verranno confermate nel prosieguo di una carriera incredibile per originalità e qualità artistica, tutta eccessi ed episodi controversi che tratteggiano il profilo geniale del grande autore danese.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta