La recensione su Fantozzi 2000. La clonazione

Gli anni sono cambiati: i dipendenti della famosa Megaditta non vogliono più lavorare e rispondo male al loro capo. il Mega Direttore galattico duca conte Balabam (Paolo Paoloni) decide di ripescare (o clonare) uno storico impresario, simbolo dello sfruttamento lavorativo in Italia, ovvero il ragionier Ugo Fantozzi (Paolo Villaggio). Il progresso tecnologico vuole che il corpo del ragioniere venga clonato e riportato (appunto) in vita, dinnanzi alla moglie Pina (Milena Vukotic). Vengono citati momenti di stress del primo film, diretto da Luciano Salce, "Fantozzi" (1975), ma soprattutto quest'ultimo ritrova a farsi sottomettere da Balabam. Dopo vari schiavismi, Fantozzi trova un gruppo di bambini, a primo impatto maleducati, offensivi e superiori, ma con i quali riuscirà ad avere un rapporto più unito. Dai bambini, Fantozzi si ritroverà col discutere di Ughina (Dodi Conti), figlia di Mariangela: ella porterà il nonno in discoteca e gli farà fare le peggio cose, cui lui sarà costretto a fare. Ci ritroviamo a Capodanno: Ugo e Pina partecipano al Gran Galà organizzato dalla contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare (Irma Capece Minutolo). Dopo ennesime gag ripetute, Fantozzi uscirà da quel luogo che pulula di matti e aristocratici; poco dopo, i due scappano grazie ad una barca. Fantozzi tenta il suicidio, e chiede a Pina di andare a prendere dei fucili, sperando che in qualche altra galassia esista almeno un mondo che sia felice. Sopraggiunge un alieno (assomigliante a Fantozzi nell'abbigliamento da ragioniere), che afferma che sono molti anni luce che cerca quel mondo felice, e che la Terra è l'ultimo pianeta rimasto dove cercarlo. Fantozzi gli riferisce che la Terra non lo è, e l'alieno si rattrista; in risposta, Fantozzi chiede alla moglie di comprare tre fucili invece che due.

Dopo quasi 35 anni di lavoro, sacrifici, insegnamenti di vita, risate, satira (nei due primi film di più) e critica sociale, questo "Fantozzi 2000: La Clonazione" distrugge qualsiasi senso di logica della saga, soprattutto perché è una pellicola inutile. A parer mio, la saga fantozziana doveva finire con "Fantozzi In Paradiso", per alcuni (pochissimi, credo) doveva finire col secondo capitolo, "Il Secondo Tragico Fantozzi", ma a quanto pare il popolo italiano ha chiesto, preteso e non solo per avere più capitoli possibili di questa saga. Bastavano veramente dieci capitoli per dimostrare la bassezza dell'italiano medio, catalogandolo solo per i suoi difetti? La saga fantozziana è una filosofia di vita per la sua critica: l'italiano degli anni 70'-80', sfortunato per motivi lavorativi e familiari che tenta più volte di trovare una via di speranza. Quell'italiano sfortuna che, nonostante la sua sfortuna, si accontenta di ciò che ha e decide di rimanere sè stesso. I film di "Neri Parenti" (nove realizzati) hanno snaturato il messaggio di critica del personaggio, e lo hanno reso come quel personaggio sfigato che non ha uno scopo per continuare a vivere, soprattutto dopo "Fantozzi Va In Pensione" (primo film dove Fantozzi racconta della sua vita privata). Questo "Fantozzi 2000: La Clonazione" vorrebbe mandare messaggi di critica dinnanzi alla tecnologia, ma tutto ciò esce in modo ridicolo dalla pellicola, e dà anche un senso di ipocrisia dinnanzi a questa versione di Fantozzi: un ormai anziano Fantozzi che trasuda mancanza di timidezza da tutti i pori (un po' come quando hanno assunto Milena Vukotic nel ruolo di Pina Fantozzi). Se posso, vorrei esprimere un parere riguardo la Vukotic sotto le vesti di Pina: io sarò sempre fedele alla prima moglie, ma perché? Liù Bosisio rispecchiava la sposa ideale di Fantozzi: brutta, timidissima, con una voce un po' squillante. Ella è apparsa nei primi due capitoli e nel film "Super Fantozzi" della saga fantozziana, era perfetta per il ruolo e non capisco come mai ha smesso di recitare la parte/hanno voluto farla smettere di recitare la parte. Nonostante ciò, questa pellicola non è la peggiore della saga: essa è basata su stereotipi della tecnologia, le tendenze dei giovani, o simili a quelli presenti in "Jackpot" (1992), ma lì era molto peggio. Credo che l'unica interprete a rimanere in piedi nella pellicola sia Anna Mazzamauro: sempre felice, speranzosa, attaccata al Fantozzi (cosa che abbiamo visto negli ultimi film della saga) e meravigliosamente volgare, proprio come Paolo Villaggio l'ha caratterizzata nei suoi romanzi fantozziani. Uno dei personaggi che non ho sopportato in assoluto è Ughina. Il suo personaggio aveva già il pretesto di rimanere dai nonni (Ugo e Pina), perché i suoi genitori l'avevano affidata a loro, senza motivi validi, ma è un personaggio inutile e fastidioso, che non porta a nessuno svolgimento della trama. Credo che Plinio Fernando abbia pensato bene a ritirarsi, perché non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi, un giorno, in uno schifo del genere. Se non fosse stato per "Fantozzi - Il Ritorno", il regista Saverni, quale aveva già diretto assieme a Neri Parenti film come "Super Fantozzi", "Fantozzi Va In Pensione", "Le Comiche 1-2", "Fantozzi In Paradiso" e molti altri, non avrebbe MAI creato un aborto simile. Almeno qui ci sono delle tematiche da affrontare, che ovviamente non vengono affrontate, ma in "Fantozzi - Il Ritorno" vi è il nulla cosmico ed è una sottospecie di scusa, per trovare "idee"(?) per un film fan service essenzialmente vuoto. E così finisce la saga fantozziana: dai primi due storici film, ricchi di satira politica, economica e sociale, sfociati agli interminabili film di Neri Parenti, durati per quasi tre decenni, finiti per parodizzare il personaggio stesso di Fantozzi. Il ragionier Ugo? Io qui mi ritrovo soltanto un vecchietto che, neanche fa un passo avanti, si ritrova migliaia di esplosioni e sfortune varie.

Disturbante, bruttissimo, inguardabile.

4-.