Regia di Charlotte Dauphin vedi scheda film
TAORMINA FILMFEST 66- CONCORSO LUNGOMETRAGGI
Una ballerina trentenne dell'Opera di Parigi, di nome Marie, vive un momento di crisi esistenziale in seguito alla repentina scomparsa del padre, rimasto ucciso in un incidente d'auto.
Una crisi che la porta ad uno sconforto senza fine, che la induce a rimettersi completamente in discussione, spingendola ad abbandonare la danza, ed accrescendo nella donna quel senso di incompiutezza che la trasforma in un'anima insoddisfatta e colma di ansia.
L'incontro fortuito con un fotografo che la contatta per consegnarle le ultime foto del padre, commissionategli pochi giorni prima della scomparsa, trasforma poco per volta l'esistenza della giovane, infondendole una nuova ragione di vita attraverso un sentimento che si trasforma in qualcosa di molto simile ad un autentico amore.
"La danza è come la fotografia: non la si può veramente abbandonare",
la rassicura l'uomo, che più di ogni altro pare comprendere il disagio della giovane.
L'autre, opera prima di Charlotte Dauphin, si perde più che altro in evanescenti melanconie esistenziali che conducono lo spettatore entro un labirinto di riflessioni un po' pesanti e fine a se stesse: sul tempo che passa invano, sulle prospettive e i progetti di vita resi vani da eventi dolorosi che lasciano il segno e conducono verso dirupi di sconforto difficili da superare restando indenni.
Il cast si forgia di nomi noti e di un certo talento, a partire dalla bellissima protagonista Astrid Bergès-Frisbey, ma pure dell'ex giovane icona degli autori francofoni Anouk Grimberg, ed il talento mimico-circense James Thierrée, artista versatile e sfaccettato, nonché nipote di Charles Chaplin.
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