La recensione su Il re muore

di alan smithee

6 stelle

TAORMINA FILMFEST 66- CONCORSO LUNGOMETRAGGI

Intrighi a corte come nella più classica tradizione shakespeariana, dalla cui tragedia Riccardo II il film stesso è tratto.

La morte misteriosa del Duca di Gloucester, che troviamo già disteso sul letto di morte mentre i vari protagonisti si presentano accorrenzo al suo capezzale, attira l'attenzione sulle mosse e l'agire circospetto del re Riccardo II, lasciando molti dubbi sulla paternità materiale dell'atto, che si ribalta alternativamente su due figure in perenne contrasto, ovvero i due Pari del regno Bolingbroke e Mowbray, che si scambiano accuse reciproche in relazione alla paternità di tale assassinio.

Finirà tutto per ritorcersi contro il re stesso, che, tradito dalla sua stessa corte, dovrà abdicare in favore di Bolingbroke, senza per questo evitare la morte, avvenuta nella Torre di Londra in circostanze altrettanto misteriose che quelle della morte del duca stesso.

Ambientato suggestivamente tutto in interni presso strutture e monumenti napoletani (Castel Sant'Elmo, Capodimonte, Castel Capuano, Teatro di San Carlo ed altro), il film permette alla regista Laura Angiulli di sviscerare visivamente e coreograficamente tutta la propria preparazione in materia di tragedia shakespeariana, elaborando una versione alternativa suggestiva e claustrofobica del Riccardo II che risulta impegnativa ma anche visivamente spesso assai seducente, grazie anche al valido apporto di un cast di attori davvero molto bravi, pur se quasi tutti piuttosto poco noti al grande pubblico.

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