Regia di Paolo Costella vedi scheda film
Operazione ambiziosa quella della Gialappa’s. Che doveva superare, con il suo esordio al cinema, la difficile pregiudiziale televisiva. Reinventare il proprio marchio di fabbrica affrontando un nuovo linguaggio, quello del cinema. Ci sono riusciti? Purtroppo no, e per due motivi. Il primo: i tre autori della Band commentano fuori campo il gioco che coinvolge “tutti gli uomini del deficiente” ma i loro interventi sono spesso superflui. Quando tacciono, non si fanno rimpiangere. Il secondo: l’andamento a singhiozzi della storia, con i comici che si (auto)definiscono per il breve spazio di uno sketch. Faticano Claudia Gerini e Gigio Alberti a ritagliarsi uno spazio convincente in mezzo a un mucchio di maschere non tutte azzeccatissime (il personaggio di Crozza stanca). Non tanto un problema di regia (il ritmo, specie nella seconda parte, non manca) quanto di sceneggiatura, eccessivamente votata all’accumulo di personaggi e situazioni. Aldo, Giovanni & Giacomo sono la ciliegina sulla torta: accontentano con la loro presenza fantasmatica le aspettative del marketing e confermano la banalità della formula. Dieci, cento comici pronti a soddisfare un pubblico da zapping. Meno coatti dei Vanzina, ma più radical chic.
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