Regia di Peter Hyams vedi scheda film
Chi conosce piuttosto bene la filmografia di Schwarzenegger, si accorgerà sin dalle prime battute del film che quello di "Giorni contati" è uno dei personaggi più rudi e grezzi interpretati dall'attore austriaco. Supersoldato in "Predator", come anche in "Commando" dove interpretava il colonnello John Matrix; ricco o quantomeno elegante in più di un'occasione, spaziando da "Un poliziotto alle elementari" (con tanto di bambini a massacrargli gli stinchi), a "Una promessa è una promessa", a "True Lies" (per non parlare de "I gemelli"); strampalato ibrido in "Junior", ma anche glaciale nemico in "Batman & Robin" (dove, senza troppi problemi, era l'attore maschile più convincente). Con una serie così vasta di incarnazioni (solo per citarne alcune, ma non bisogna dimenticarsi dell'immortale "Terminator" di Cameron), escludendo il barbaro per eccellenza "Conan", a Schwarzy mancava, tutto sommato, un poliziotto trasandato a tutto tondo con la barba incolta in stile Bruce Willis. Ed ecco che in "End of the Days" (il titolo originale) gli si presenta l'occasione con Jericho Cane (cognome non indifferente in un film dalle tinte religiose), ex policeman che, nelle sequenze iniziali, ci viene presentato dal regista (Peter Hyams) con una pistola in fronte pronto a spararsi, per poi rinunciarci e farsi quindi un frullato con un panino trovato sul pavimento della cucina, lì da chissà quanto. Decisamente un personaggio lontano da quello senza macchia (e senza paura) di "Last Action Hero". Ed è proprio Cane, che ha perso la Fede dopo la morte di moglie e figlia, a dover riacquistare la speranza e la fiducia nell'Onnipotente per poter sconfiggere il Male. Nel 1979, infatti, una bambina (Christine, anche qui il nome non è a caso) è stata scelta per fare da "incubatrice" per l'Anticristo. Entro la fine del millennio, Lucifero deve possedere Christine, dando così alla luce il suddetto. Ed eccoci nel dicembre 1999: Cane dovrà intromettersi e riacquistare fiducia in sè stesso ma soprattutto in Dio, se vuole sconfiggere Satana. C'è da dire che nonostante queste sfumature biblico/sacre, il film è un action movie di quelli più "crudi": esplosioni a bizzeffe, vetri infranti, inseguimenti, sparatorie, cazzotti come se piovessero. Con questi presupposti, era difficile attendersi un capolavoro. Ma proprio per questo è inutile storcere il naso: basta vedere la locandina del film, col testone di Arnold che troneggia su un cumulo di macerie tra le fiamme, per capire che non siamo di fronte ad un'ennesima trasposizione cinematografica su qualche parabola del Vangelo: "Giorni contati" è un film d'azione di quelli tosti, dove i dialoghi vanno spesso a farsi benedire (scambi di battute del tipo: "Perchè qualcuno dovrebbe tagliarsi la lingua?", con l'altro che risponde "Per non poter parlare"), e tutto ruota, per l'appunto, sull'azione più sfrenata. Al diavolo alcune scelte non proprio convincenti (Schwarzy crocifisso è da strapparsi i capelli) e effetti speciali non proprio eccelsi (anche se la fiammata finale nella Chiesa è spettacolare, con tanto di volto luciferino che compare nel fuoco): "Giorni contati" è il classico Schwarzenegger fracassone da guardare staccando i neuroni per un paio d'ore, nulla più, nulla meno.
Esplosioni a parte, non ci si fa molto caso. Una sorta di Carmina Burana distorto.
Per realizzare una bella pellicola, ce ne sarebbe di lavoro da fare: sicuramente sceneggiatura da rivedere (i dialoghi, poi...!) e regia da sostituire. Ma come già detto, "Giorni contati" è un action movie da guardare senza far lavorare la materia grigia (vedi "Commando", che comunque è una spanna al di sopra).
Lei è, di tutti i film con Schwarzenegger, una delle girls più inutili di sempre: anche se la storia ruota attorno a lei, Robin Tunney non fa assolutamente nulla, eccetto correre e strabuzzare gli occhi. Se si pensa che Alyssa Milano, la bambina di "Commando", riusciva a convincere nonostante all'epoca avesse dieci anni... Decisamente una pessima prova per la Tunney.
Non fa molto, ma comunque convince molto di più lui rispetto alla Tunney.
Lui si dimostra convincente. Un "bel" Lucifero, molto intrigante. Sarebbe stato però più interessante se avessero accentuato Satana dal punto di vista dell'intelletto (cioè per quanto riguarda il manipolare gli esseri umani, come quando mostra a Cane la visione di moglie e figlia ancora vive).
Uno degli Schwarzy più grezzi e fracassoni di sempre. Parla poco e picchia e spara molto. Ma ci piace così, queste pellicole gli sono cucite addosso.
Hyams non è un regista eccelso, e neanche uno di quelli più noti al grande pubblico. Quella di "Giorni contati" è una direzione di routine, adatta a questo tipo di film dove prima si lancia una bomba e poi si domanda "Chi sei?". Fa il suo dovere, ma tutto sommato è trascurabile.
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