Regia di Mike Leigh vedi scheda film
VOTO : 6,5.
Leigh abbandona per un attimo le tematiche a lui care, per offrire un’opera che guarda altrove.
Una coppia di compositori, dopo anni di grandi successi, accusano un preoccupante vuoto creativo.
Ne usciranno grazie all’idea vincente di guardare verso l’oriente e così otterranno nuovamente il riscontro da parte del pubblico.
I costumi e le scenografie sono davvero di alta qualità, il registro è brillante, ma si fa un po’ fatica ad arrivare in fondo.
Non mancano infatti i tempi morti, alcune riprese sono tirate un po’ troppo per le lunghe ed il minutaggio finale è impietoso, più di due ore e mezza sono decisamente troppe per il tipo di film che vuole essere (o per meglio dire che secondo me è).
Film che è dunque confezionato molto bene, ma è troppo appesantito e non mi sento certo di consigliarlo alla prima persona che passa.
Per il resto è ben fatto ed è una gioia per gli occhi per un’eleganza formale notevole, ma ci vuole un po’ troppo pazienza in diversi frangenti.
VOTO : 6,5.
Molto elegante nella forma, a tratti brillante, ma dilata troppo i tempi, con inevitabili tempi morti.
Comunque la mano è sempre ottima.
VOTO : 6/7.
Convincente.
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