Regia di Kevin Lima, Chris Buck vedi scheda film
Fu lo stesso Edgar Rice Burroughs, il “padre” di Tarzan, a vaticinare che la dimensione perfetta per la sua creatura fosse quella dell’animazione e dopo 47 adattamenti cinematografici, eccolo accontentato. Il Tarzan Disney è un ragazzone che si muove in una natura lussureggiante e incontaminata, come un surfista, ma che nel cuore vive il profondo dissidio di colui che cerca il suo posto nel mondo. In fondo Tarzan è un “diverso”, sospeso tra un’appartenenza affettiva e una genetica, e che comprende il suo stato solo quando si accorge che il palmo della sua mano è identico a quello di Jane. Si tratta di un film “adulto”, nella direzione di “Mulan”, che lancia anche un messaggio ecologico (il contrasto tra Tarzan e il perfido Clayton). Perfetto tecnicamente e verosimile negli sfondi con la natura delle riserve ugandesi, “Tarzan” è anche una fiaba che mescola la tensione degli agguati del perfido e feroce leopardo Sabor con le evoluzioni musicali di scimmie ed elefanti, e trascina nella magia di una natura incontaminata solcata da straordinari tagli di luce.
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