Regia di Yoon Een-Kyoung vedi scheda film
Clamoroso (e barboso) flop coreano, adatto come sonnifero per quanto in grado di conciliare disinteresse e, di conseguenza, sonno.
Yoo-mi (Se-yeong Lee), assieme alla piccola sorella Ji-yoo (So-yi Park) si reca in visita della zia Gyeong-seon (Ji-Young Park), titolare dell'Hotel Lake. Yoo-mi ha un brutto ricordo della madre, donna problematica e morta suicida. Appena arrivata, la ragazza ha strane visioni che diventano sempre più inquitanti quando apprende che in passato, nella stanza n. 405, una dipendente si è uccisa impiccandosi. Quando la piccola Ji-yoo scompare misteriosamente, Yoo-mi si trova costretta ad affrontare, più degli "spettri" del passato, la follia di un tragico presente.
Il cinema horror degli ultimi anni soffre di una ripetitività spesso mortificante per lo spettatore. Ma almeno nel cinema occidentale, anche di fronte a sceneggiature prevedibili e poco elaborate, lo spettacolo è il più delle volte garantito. Non è così, purtroppo, nel caso specifico: opera prima coreana più identica che mai ai peggiori film del cinema orientale, piena di cliché ripetitivi e monotoni, che diventa impossibile seguire per via di una trama allucinante, nella quale sono inseriti i soliti frammenti subliminali pseudo spaventosi. Hotel Lake si dilunga per cento minuti in un contesto inverosimile, dato che la protagonista di fronte a visioni terrificanti mai pensa di abbandonare il fabbricato per non apparire maleducata agli occhi della zia (!!!!).
Sonnolento, lagnoso, statico, immobilizzato in un scenografie innaturali e con personaggi irreali. La visione per un pubblico non di appartenenza coreana, nipponica o cinese diventa quasi una tortura: nomi che si assomigliano, visi intercambiabili, dialoghi cervellotici, a tutto danno della fruizione. Ad un certo punto non si riesce più a capire quel che accade (vedi il caustico finale) ma a quel punto la maggior parte di spettatori (tranne i più masochisti, tipo il sottoscritto) certamente ha da tempo abbandonato la visione. Sostanzialmente un sonoro fiasco, che non merita una bocciatura assoluta solo per la bella cinematografia. Non mancherà, certamente, di ricevere massimo consenso da parte di qualche recensore amante del cinema orientale e in vena di farsi un bel volo pindarico.
"La capacità degli esseri umani di annoiarsi l’un l’altro sembra essere enormemente maggiore che quella di ogni altro animale." (H.L. Mencken)
Trailer
F.P. 08/12/2020 - Versione visionata in lingua coreana (durata: 100'59")
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