Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
L’assunto del film è che certe inquietudini esistenziali non sono una prerogativa delle classi elevate ma possono riguardare anche i proletari (speravano di scamparla, e invece no). La dimostrazione viene affidata alla vicenda di un operaio che, inopinatamente abbandonato dall’amante proprio ora che potrebbero sposarsi (il marito di lei, emigrato da anni, è morto), prende a vagare senza meta con la sua bambina e incontra vari personaggi femminili, finché decide di suicidarsi. Antonioni rallenta il ritmo, rarefà i dialoghi e diventa pesantemente programmatico: il narratore efficace di Cronaca di un amore comincia vistosamente a perdere colpi.
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