Regia di Mike Hodges vedi scheda film
Il film basato su un romanzo di Michael Crichton, seppure interessante per l'argomento trattato (l'intervento concreto della scienza sulla psiche umana), risente di una certa programmaticità tipica del periodo in cui il film uscì. Qui, infatti, l'ingegnere elettronico Harry Benson, specializzato nella progettazione di robot, a seguito di un incidente automobilistico, subisce una lesione al cervello che gli provoca degli accessi di furore violento, durante i quali uccide chi gli capita vicino. Si sottopone dunque a un intervento chirurgico per farsi installare dei chip che dovrebbero poter consentire di controllare gli attacchi di violenza. Al contrario, l'effetto dell'operazione è di rendere questi impulsi ad uccidere sempre più frequenti.
La materia, pur così interessante, forse mal si prestava a una trasposizione cinematografica e, nonostante il buon professionismo del regista e degli attori, nel finale il film sfiora il ridicolo: un conto è descrivere il protagonista che si trascina fino a una fossa al cimitero, un altro è vedere il povero George Segal, sormontato da una buffa parrucca bionda, che cammina a passo scimmiesco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta