Regia di Anjelica Huston vedi scheda film
Non basta essere una star di Hollywood, né basta essere di origine irlandese e nemmeno basta essere la figlia di un grande regista per dirigere un buon film. Anjelica Huston gira ed interpreta una storiella in cui la protagonista è una donna di Dublino che, rimasta vedova con sette figli piccoli, gestisce un banco al mercato ortofrutticolo. La storia è esile, la poeticità (la generosità dei proletari dublinesi, la malattia e la morte della migliore amica) e il grottesco (il colloquio con l'impiegata della previdenza sociale, il funerale sbagliato - irriverente reminiscenza dell'Ulisse di Joyce) sono troppo programmatici per non destare sospetti, mentre il finale da favoletta alla Frank Capra, con Tom Jones (che chissà come mai nel 1967 era già bolso e gonfio come è oggi) che, come un salvatore della patria, interviene in favore della famiglia Browne, è davvero un insulto all'intelligenza degli spettatori. Credo che questo "Agnes Browne" sia il secondo film diretto da Anjelica Huston (nel 1996 aveva girato il giustamente inedito "Bastard Out of Carolina") e spero vivamente che sia anche l'ultimo.
Consiglierei alla Huston, quando ha la tentazione di dirigere un film, il mestiere di Agnes: vendere le banane al mercato.
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