Espandi menu
cerca
Il segno del Coyote

Regia di Mario Caiano vedi scheda film

Recensioni

L'autore

daniele64

daniele64

Iscritto dal 17 agosto 2017 Vai al suo profilo
  • Seguaci 47
  • Post 1
  • Recensioni 1576
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il segno del Coyote

di daniele64
4 stelle

Uno Zorro dei poveri in formato Western ...

Nella California da poco passata dal Messico agli Stati Uniti , la nuova classe politica yankee spadroneggia , ma un eroe mascherato e nerovestito si erge a difesa dei nativi ... Oddio , detto così è difficile non pensare ad una rivisitazione della storia di Zorro . Cambia l' animale di riferimento ( dalla volpe si passa al coyote ) , cambiano i nemici ( dagli Spagnoli agli Americani ) e cambiano pure i tempi storici e le armi ( con prevalenza della pistola a tamburo sulla spada ) ma non cambia l' apparentemente imbelle figlio del ricco ranchero che si trasforma ( con il solo apporto di una mascherina nera ! ) nell' eroe senza macchia e senza paura che ( grazie alla fida servitù e ad un passaggio segreto , anche qui ! ) raddrizza i torti e fa giustizia sommaria di prepotenti e corrotti . Ad onor del vero , mi risulta che il film sia comunque ispirato ad un vecchio fumetto spagnolo degli Anni '40 e che l' ideatore del personaggio sia lo stesso sceneggiatore di questo film , Josè Mallorquì .

 

LA GRIFFE DU COYOTE – Spoutnik

 

La storia è parecchio ingenua , quasi infantile e non è priva di marchiani errori , come il soldato blu che invece degli stivali d' ordinanza indossa le scarpe con il tacco alto ( per ballare meglio il flamenco ! ) o come le insegne delle botteghe che in certe riprese sono scritte in inglese e subito dopo sono coperte in spagnolo ... Si tratta di una modesta co-produzione italo iberica del 1963 , affidata al giovane regista Mario Caiano , che cerca di compiere un lavoro dignitoso e curato con quel poco che ha a disposizione e con un cast non proprio di primo piano . Il protagonista è il divo messicano Fernando Casanova , il cattivo è il nostro Mario Feliciani e poi , cercando disperatamente volti noti , troviamo Piero Lulli e Fernando Sancho in due particine . Colonna sonora di Francesco De Masi , con musiche che ricordano parecchio quelle dei classici Western americani . Una pellicola antiquata , nata già vecchia , che rimane quindi sotto la sufficienza . Da 4 .

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati