Regia di Filippo Ottoni vedi scheda film
Roberto viene nominato per una serie di coincidenze direttore del teatro in cui da piccolo vide commettere un omicidio. Ma Roberto non ricorda il volto dell'assassino. Naturalmente durante l'allestimento dell'Amleto, la sua prima rappresentazione, l'uomo vede susseguirsi una nuova scia di delitti.
La fortuna televisiva della Premiata Ditta (Pino Insegno, Tiziana Foschi, Francesca Draghetti e Roberto Ciufoli) non è mai stata neppure lontanamente insidiata da quella cinematografica; L'assassino è quello con le scarpe gialle è infatti la prima e unica pellicola che cerca di sfruttare anche sul grande schermo il successo ottenuto dai quattro comici su quello piccolo. Ed è stato un discreto flop, nonostante si tratti di un film ben confezionato, meno banale negli sviluppi narrativi di quanto si possa presupporre (il titolo lascia immaginare qualcosa di puramente demenziale, ma anche il nocciolo della trama non offre grandi aspettative) e diretto da un professionista quale Filippo Ottoni, non molto celebre però conscio del fatto suo dietro alla macchina da presa. I quattro della Ditta non hanno un gran appeal cinematografico, questo va riconosciuto fra i limiti dell'opera, ma la sceneggiatura da loro scritta insieme al regista forse pecca un po' di scarso approfondimento dei personaggi, dipingendoli tutti sostanzialmente come macchiette e non aiutando in termini di caratterizzazione; l'intreccio però risulta sufficientemente vivace. Nessun altro nome degno di nota compare nel cast. Ottoni, che non dirigeva un film da 7 anni (I giorni randagi, 1988, nel quale compariva anche Insegno), concluderà la sua carriera registica con questo lavoro, dedicandosi da lì in avanti solamente alla direzione del doppiaggio, con buonissimi risultati. 3,5/10.
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