Regia di Giuseppe Vari vedi scheda film
La formula è quella del musicarello, ma perfino in anticipo sui tempi: soltanto l'anno seguente Fizzarotti (particolarmente legato agli esordi di Morandi) perfezionerà il prodotto dando vita a un redditizio filone estemporaneo sostanzialmente finalizzato alla promozione dei dischi appena usciti. I punti fermi però ci sono già tutti: la belle ragazze, le canzoni, i momenti comici; addirittura la pellicola riesce a inanellare una serie di sequenze per l'epoca realmente mozzafiato, con cosce e seni (per quanto non nudi) in bella evidenza a più riprese. A mostrare - parzialmente, ma come detto già in modo perfino eccessivo per i tempi - le loro grazie sono Maria Grazia Buccella e Miranda Martino, anche impegnata in esecuzioni canore al fianco di nomi di maggiore popolarità (quantomeno oggi) come quelli di Edoardo Vianello, Ornella Vanoni, Jimmy Fontana e Gianni Meccia. Infine, la componente comica viene affidata a Tino Scotti, impiegato in doppio ruolo, e a Tiberio Murgia: tutto qui. Ma per le finalità del lavoro piò sicuramente bastare. La trama è esilissima e tutto procede in funzione dei momenti canori; la sceneggiatura è firmata da Gastone Ramazzotti (non lascerà grandi tracce del suo passaggio nel mondo del cinema) e da Fiorenzo Fiorentini, che in seguito diverrà più noto come interprete. Per Vari, fino a quel momento impegnato in melodrammoni e peplum, si tratta dell'unico musicarello nell'intera pur vasta carriera. 2/10.
Due tv rivali - Televedo e Telecanto - si sfidano a colpi di caroselli, sfoderando cantanti in voga e bellissime soubrette.
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