Regia di Stephan Elliott vedi scheda film
Convinto del fatto che "la bellezza è nell'occhio di chi guarda", un detective iper-tecnologizzato (McGregor) si mette alle calcagna di una bellissima serial-killer (Judd). Lei è stata abbandonata dal padre da piccola; lui ha perso sua figlia. Qualcosa li lega?
La versione postmoderna del romanzo Eye of the beholder di Marc Behm, che già aveva ispirato Mia dolce assassina di Claude Miller imbocca la strada del dramma psicologico. Il racconto procede per ellissi e giustapposizione di omicidi, sfibrandosi in un finale aperto che sfiora il non-sense. La fotografia che ritrae i paesaggi della Pennsylvania è godibilissima, le scelte cromatiche coraggiose, il gioco di parrucche seducente. Ma nel complesso l'australiano Stephan Elliott firma un'opera senza nerbo.
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