Regia di Frédéric Fonteyne vedi scheda film
Un uomo e una donna, senza nome, identità, passato. Una camera d’albergo. Un bar dove ogni giovedì si danno appuntamento. Chiacchiere, caffè, cognac. Sono i labili segni di una relazione pornografica, sconvolta e annullata da un amore inatteso e non invitato. Il fantasma che li fa incontrare rimane non chiarito, segreto, anche quando la relazione è finita. Resta solo il ricordo di un amore non vissuto. I personaggi si confessano a un testimone (un giornalista, lo stesso regista?). Rielaborano con silenzi, imprecisioni, stupori, mestizie la banale eccezionalità della loro avventura di sensi, di sentimenti e di troppe parole. Un brusio poco brillante e accattivante e un punto di vista narrativo che rimane, inerte, sulla superficie. Frédéric Fonteyne, al secondo film, imbrocca solo il titolo, il cast e alcune scene (l’inseguimento nel metro, il malore del vicino di stanza).
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