Regia di Spike Jonze vedi scheda film
A volte stare in cabina di comando è tremendamente difficile.L'esordio di Jonze nel lungometraggio ha molta più intelligenza dello standard delle commedie americane colorandosi di paradossi perlopiù non esplorati nel cinema hollywoodiano.I due protagonisti ,abbruttiti ,scalcinati quanto basta,con quell'aria mesta e rassegnata dei perdenti sembrano i personaggi principali di una fiaba che però non ha l'aria di essere neanche un minimo rassicurante.E così Craig,burattinaio senza lavoro e senza burattini ,trova un lavoro al settimo piano e mezzo di un mega grattacielo e per caso trova la via per albergare per 15 minuti nel cervello di John Malkovich per poi essere sputato come un chewing gum masticato in una specie di fogna vicino l'autostrada.Bene fino a che la cosa è confinata a pochi intimi,poi quando ci vuole fare soldi e la moglie scopre tutto le cose si complicano inutilmente anche dal punto di vista sentimentale(e come ti sbagli?).la prima parte è nettamente migliore della seconda in cui c'è una ripetizione quasi meccanica del meccanismo paradossale che sta alla base del film.Ma il film ha idee da vendere e ha un cast importante che si presta molto alla bisogna(quasi si fa fatica a riconoscere una Cameron Diaz così abbruttita e squallida).Kaufman è colto e inanella una serie di citazioni intelligenti e non banali e c'è una splendida sequenza in cui Malkovich rivive tutti i propri traumi infantili che è veramente esilarante.Magari non tutto è messo a fuoco soprattutto nella parte finale in cui si procede per accumulazione ma bisogna premiare le idee quando sono brillanti come quella alla base di questo film....
molto più sexy e femminile del solito
si presta con grande ironia
sempre posititvo
si fa qusi fatica a riconoscerla tanto è imbruttita
regia non sempre brillante ma funziona
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