Regia di Jeong Seung-o vedi scheda film
La necessità di spostare la tomba del padre è occasione di rincontro per quattro sorelle e un fratello, tutti diversi per età e caratteri. Piacevole commedia drammatica sudcoreana di tematica familiare, divertente e con momenti toccanti, in parte road movie in parte critica sociale condotta con leggerezza.
Florence Korea Film Fest 2020, in streaming su My Movies
La disponibilità in streaming dei titoli del Korea Film Fest fiorentino riserva piacevoli sorprese, come questa commedia familiare del 2019 diretta dall'esordiente Jeong Seung-o .
La necessità di spostare la tomba del padre morto una decina di anni prima è occasione di rincontro per quattro sorelle e un fratello di diverse età, caratteri e stili di vita, che si imbarcano in un viaggio in auto attraverso la penisola (sud)coreana per raggiungere l'abitazione rurale dello zio ed il cimitero ove è sepolto il genitore. Anzi, più correttamente diciamo che sono inizialmente le sorelle (col pestifero figlio di una di loro) a mettersi in viaggio e che dovranno deviare non poco dal percorso originario per dare la caccia all'unico fratello, che pare volatilizzato e rifiuta ostinatamente di rispondere a messaggi e chiamate. Ciascuno dei protagonisti si porta dietro, e dovrà a volte suo malgrado condividere coi familiari, problematiche quali la perdita del lavoro, la gestione di un figlio indisciplinato mentre il padre è sparito nel nulla, l'infedeltà del marito, problemi finanziari, battaglie sociali in facoltà, gravidanze indesiderate.
Il piacevole risultato è un road movie attraverso i paesaggi coreani su una monovolume a tre file di sedili, una piccola commedia drammatica ironica e contenuta che riesce a far sorridere e anche a commuovere senza mai sbracare nel sentimentalismo o nella retorica, che trasmette un'immagine realistica e coinvolgente della famiglia come luogo degli scontri e delle incomprensioni ma soprattutto dei legami e della solidarietà reciproca, dove ci si punzecchia e ci si rinfaccia i torti, però alla fine ci si aiuta ad affrontare le piccole o grandi difficoltà dell'esistenza.
Bisticciando nell'abitacolo sempre più affollato dell'auto o affrontando le seccature ingenerate dal trasferimento tombale nella povera casetta degli zii, i personaggi affrontano un percorso di crescita personale e l'autore riesce a coinvolgerci emotivamente nella loro maturazione, dimostrando abilità nel gestire un numero elevato di protagonisti, dando a ciascuno il suo spazio, ed adottando un ritmo filmico che tiene sempre accesa l'attenzione.
Meritatamente mantiene una mano leggera senza appesantirsi di retorica anche quando sceglie di affrontare temi sociali come il radicato maschilismo della società tradizionale coreana, incarnato dalla figura dell'anziano zio che vuole affrontare argomenti seri solo in presenza dell'unico nipote maschio, seppure questi si riveli il carattere più irrisolto del gruppo familiare, parecchio indeciso nel far fronte alle proprie responsabilità.
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