Regia di Michael Winterbottom vedi scheda film
Una famiglia in disgregazione alla cartina di tornasole della Londra di fine millennio.I genitori vivono ormai una relazione priva di slanci affettivi e di comunicazione per la mancanza del loro figlio maschio,le tre figlie sono alle prese con i rispettivi problemi sentimentali:una di loro continua a conoscere uomini in blind dates andando incontro a continue delusioni,la seconda ha un figlio che combina qualche guaio quando esce con il padre,la terza in stato avanzato di gravidanza scopre che il suo uomo ha perso il lavoro senza confessarglielo.La cinepresa digitale di Winterbottom pedina i suoi personaggi senza ipocrisie,li coglie nella quotidianità,nella banalità delle vicende umane.Questo film è una felice sintesi dello sguardo entomologico di Leigh e il realismo militante di Loach.E ci regala anche un ritratto assai affettuoso della Londra alla vigilia della Bonfire night,una città di luci e suoni,brulicante di variegata umanità.Il pensiero corre al grande cinema corale di Altman ma la cinepresa di Winterbottom qui pare più vicina ai suoi personaggi quasi partecipe al campionario delle loro ordinarie disperazioni.Gli attori,il meglio del giovane cinema inglese ci mettono la faccia,ci mettono gli sguardi perplessi,ci mettono gli scarti umorali che li rendono assolutamente spontanei e per questo apprezzabili ancor di più.Qui il regista sceglie di far riconciliare i suoi personaggi dando uno scorcio di luce alla fine del millennio,al contrario di altri suoi film con finali molto meno rassicuranti....
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bravo
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brava
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