Regia di Anvita Dutt vedi scheda film
nel magma informe del catalogo netflix imbattersi in cose che ti stancano dopo quindici minuti non è difficile.
però entrare nell'algoritmo, ti mette in condizione di essere elaborato e poi magari anche capito(HAL9000!!!!!!!) et voilà in una sera in cui non si ha voglia di niente, si accetta di buon grado di rischiare con qualcosa che.... BOH?!?!?!?!? e mica la targa di bologna...
BULBUUL è un gradevolissimo mistery esotico che ti assorbe nella sua denuncia sociale sulla condizione delle donne e delle spose bambine, virato in degenere salsa quasi catpeople.
il gotico technicoloratissimo di BULBUUL, un pò lisergico ricorda certi gotici italici un pò soporiferi, dove l'orrore splatter è più fatto intendere che visto, poiché di orrore basta quello vero della condizione femminile.
ma di soporifero BULBUUL non ha nulla.
elementare nel suo svolgersi, e nella trama che vuole che in un regno del ventesimo secolo, immerso in una lussureggiante foresta senza confini, gli uomini della comunità muoiono.
si da la colpa alla strega, ma l'eroe di turno tornato dopo un soggiorno di studio a londra, è ovviamente convinto che si aggiri un omicida umanissimo.
ma di umanissimo qui ci sono solamente tradizioni maschiliste che vessano le donne e sentimenti birichini che intralciano, il "normale" decorrere dei costumi che vuole una bambina sposarsi con un uomo di 40 anni.
il sangue che colora le notti del regno ha un perchè lampante; dalla ferocia libidinosa degli uomini ha origine una leggenda che trasforma una vittima in mostro sanguinario... ma un demone può essere una dea a dispetto di chi la vede o la guarda.
bravi gli attori, che si adattano perfettamente a questa sorta di b-movie rifatto con impegno e devozione.
l'orrore è negli occhi di chi lo ha dentro.
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