Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Documentario che racconta il lockdown in Italia tra marzo e maggio 2020 grazie a innumerevoli contributi amatoriali.
Nel corso della pandemia di covid-19 gli italiani si accorsero di dover passare in qualche modo del tempo chiusi in casa; per la prima volta la tecnologia permetteva di testimoniare in tempo reale una quarantena, evento già di per sé eccezionale, e ciò che spontaneamente ne nacque fu un accesso di protagonismo che si riversò come un'incontrollabile inondazione di pensierini futili e tutti identici sui social. Qualcuno ha pensato: “Perché non farne un film?”; spiace che quel qualcuno fosse Gabriele Salvatores, altrove regista meritevole e dalle idee chiare e originali, ma d'altronde già autore di Italy in a day (2014), molto simile per struttura, indubbio seme da cui è germinata l'idea per questo Fuori era primavera. Italiani popolo di ballerini, runners, panificatori, sguaiati canterini dal balcone e tutto il resto dell'ambaradan di luoghi comuni usciti fuori da quel funesto periodo: il succo del discorso è tutto qui e spiace in primo luogo rilevare che, al di là di qualsiasi ragionevole dubbio, non c'era proprio nessun bisogno di ricordare il lockdown del 2020... a fine 2020, cioè quando questo film viene pubblicato, ancora nel pieno della pandemia, dei disagi e a un passo dal nuovo lockdown. Forse le uniche parti un minimo interessanti sono i contributi dei sanitari, ma tutto il resto lascia il tempo che trova – un tempo orribile, che nessuno vorrebbe rivivere nell'immediato. 1,5/10.
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