Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film
Il film si apre con il funerale dell'ingombrante papà Karl, permettendo nelle scene immediatamente successive all'orazione da parte di Eleanor, di prendere subito confidenza con i diversi personaggi che poi rappresenteranno l'asse centrale del film.
La pellicola tenta di focalizzarsi molto sul ruolo che può aver avuto una donna (oltretutto figlia di Karl Marx) all'interno della crescita dei movimenti a supporto dei diritti dei lavoratori, aprendosi un importante spiraglio quale film socialmente impegnato. E' notevolmente risaputo infatti che fin dalla nascita dei movimenti filo-comunisti e fino ad arrivare ad oggi, le donne abbiano sempre avuto a che fare con una forte diffidenza da parte dei propri "compagni", che per quanto impegnati verso un sistema più "eguale", le hanno storicamente relegate ad un ruolo da co-protagoniste. Tale opportunità viene puntualmente sprecata dalla pellicola, che finisce con l'incardinarsi su una storia d'amore all'interno della quale Eleanor Marx risulta essere vittima, nonchè succube del proprio compagno.
La colonna sonora si presenta a mio parere poco adatta ad un film biografico, essendo essenzialmente composta da pezzi punk, in netto contrasto con costumi e svolgimento della trama.
Ancora, purtroppo abbiamo avuto la sfortuna di essere stati obbligati a vederlo col doppiaggio in italiano, che definirei imbarazzante.
Voto: 5
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