Regia di Susanna Nicchiarelli vedi scheda film
Venezia 77. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Susanna Nicchiarelli, tra i registi italiani, è senza dubbio una delle più ambiziose. Lo aveva già dimostrato con il bel "Nico, 1988" con il quale narrava gli ultimi anni di vita della cantante tedesca resa famosa da Andy Warhol e dai Velvet Underground in una co-produzione europea recitata in inglese ed interpretata da un'attrice internazionale del calibro di Trine Dyrholm. Con quel film Nicchiarelli gettò le basi di un maggior orientamento al mercato internazionale, consapevole dell'infinita piccolezza di un mercato italiano asfittico e provinciale.
Miss Marx, come il precedente, è una co-produzione italo-belga, ed è, naturalmente, recitato in inglese in quanto i fatti narrati riguardano l'Inghilterra di fine XIX secolo. Il cast internazionale è guidato dalla fascinosa attrice inglese Romola Garai mentre il film racconta un personaggio femminile poco conosciuto, almeno in Italia, di indubbio fascino, ovvero Eleanor Marx, figlia prediletta del padre del comunismo Karl Marx. "Tussy, come veniva chiamata in famiglia non fu solo questo. Alla morte del padre ne seguì le orme, anzi ne raccolse l'eredità carismatica portandone avanti gli ideali lottando per ottenere migliori condizioni di lavoro per i bambini e per la classe operaia in genere. Si battè inoltre per il suffragio universale e, soprattutto, fu leader morale del protofemmismo che avrebbe portato alla nascita delle suffraggette. Eleanor si battè per l'indipendenza della donna, morale ed economica, diventando un faro per le generazioni successive.
Miss Marx non si sofferma in maniera esclusiva sul pensiero ereditato dal padre, non si abbandona alla disamina del pensiero politico di Eleanor ma ricostruisce gli aspetti intimi della figlia di Karl e protetta di Engels, l'amore per il poeta Edward Aveling, l'amicizia per la scrittrice Olive Schreiner e soprattutto il controverso rapporto con il padre. "Mio padre ha voluto tutto per me, tranne la libertà". Eleanor fu sicuramente donna fuori dagli schemi, seppe tenere testa agli uomini in politica, in un'epoca in cui le donne non potevano avere opinioni, visse con un uomo sposato senza mai sposarsi a sua volta e rinunciò alla maternità per perseguire i suoi obiettivi di scrittrice e ideologa. Tuttavia dovette sempre sopprimere le proprie idee davanti al padre e in amore fu umiliata da un uomo che la trattò come un oggetto o peggio come una cassaforte da svaligiare. Furono l'amore non corrisposto dal compagno, la presa di coscienza che il padre non era l'idolo della sua infanzia ma un uomo dai tanti difetti ed, infine, la stanchezza dovuta alle tante lotte che la portarono all'epilogo della sua piena ma spesso infelice esistenza. Se nell'ambito pubblico si può dire fosse una donna affermata non altrettanto lo fu nel privato.
Nicchiarelli ha il merito di attualizzare il personaggio della Marx per guardare ai tanti problemi che ancora oggi affliggono le donne. I monologhi riportanano estratti del pensiero marxista, le immagini d'epoca propongono una carrellata delle lotte operaie. Le musiche graffianti e dal ritmo selvaggio aggiungono un respiro moderno alla narrazione conferendo il tocco spavaldo e coraggioso della regista che negli occhi brillanti di una bambina postula l'assioma universale che ogni piccola donna deve essere il verbo di un'emancipazione da conquistare passo dopo passo. Allora "Avanti sempre" piccole Tussy di ogni epoca.
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