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Il Papa del Greenwich Village

Regia di Stuart Rosenberg vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Il Papa del Greenwich Village

di Ted_Bundy1979
8 stelle

Fotografato da John Bailey, che già l'anno prima con "Senza traccia"(Without a Trace)(1983),di Stanley R. Jaffe, aveva offerto una delle più belle New York degli anni '80, e l'anno dopo con "Mishima- Una Vita in quattro capitoli"(1985) di Paul Schrader, uno dei capolavori massimi visuali del decennio. 

Classico del bravo Stuart Rosenberg meno conosciuto degli altri sulla formazione e la vita nei quartieri a forte densità malavitosa italo-irlandese di New York, con una coppia di amicicissimi dall'infanzia protagonisti Mickey Rourke- Eric Roberts in stato di grazia attoriale non si sa chi dei due sia più bravo, oltre a delle notazioni delle donne traditrici nel peggiore e più pericoloso momento della vita di una persona(Daryl Hannah), e un monologo da italiani sulla necessità di batterle le donne ogni tanto ma solo fra le mura di casa, e mai dinnanzi a testimoni, che mai oggi potrebbero essere in alcun film.

Bellissimo il cast di contorno con il cugino nella famiglia mafiosa di quartiere Tony Musante, e il boss paranoico Burt Young- che condivide un finale di straordinaria intensità interpretativa-, i caratteristi Kenneth McMillan(che ha forse la migliore sequenza dell'intero film, quella del saluto alla moglie di tanti anni assieme, costretto alla fuga per non essere ucciso, e delle coordinate per i soldi che le invierà), Jack Kehoe, M. Emmett Walsh, Philip Bosco, e molti altri. Per piccola curiosità è il film preferito della propria carriera da Mickey Rourke, e il preferito in assoluto di Johnny Depp.

****, immutati oggi come allora. Ha persino un punto di contatto con "C'era una volta in America" medesimo "quarantenne". Perché doveva esservi dentro anche nel cast pure qui James Hayden 1953- 1983, che morì prima di potervi prendere parte. Nei titoli di coda è scritto Mickey Rourke gli dedica la sua interpretazione.

Stuart Rosenberg era un vero autore oggi dimenticato, il film fu un insuccesso negli incassi americani e dopo potè dirigere solo due altri lungometraggi-uno non firmato- ritirandosi a poco più di sessant'anni dopo avere però lasciato titoli di responso critico, quando non soltanto commerciale, comunque epocali come "Nick mano fredda", "Detective Harper: acqua alla gola", "Amityville Horror", "Brubaker".

 

 

 

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