Regia di Robert Bresson vedi scheda film
non è ancora il bresson che tutti conosciamo,ma in questo film si percepiscono i primi passi del grande regista che diventerà. una sceneggiatura ancora una volta "letteraria"-tratta da un episidio "jacques il fatalista"di diderot -molto linerare con toni tipicamente melodrammatici,non ancora però con quelllo spessore umano che caratterizza il maestro francese. sceneggiatura che mette in vita la camerà-stylo tipica di bresson,preannunciando già l'acume del "diario di un curato di campagna" e l'eleganza del montaggio di "pickpocket". bresson si matiene comunque sempre ai limiti della nouvelle vague,sebbene in questo primissimo film si ispiri ai mediometraggi di astruc,e ad un certo gusto per l'amour fou nella trama,che si potrebbe definire "sentimentale":una borghesuccia si vendica del proprio uomo facendolo innamorare di una povera prostituta. i ruoli però si ribaltano e lo sviluppo è splendido:la prostituta trova l'espiazione del suo peccato nell'amore,l'amante ferita trova invece in esso l'origine della sua perfidia.ed è qui che si vede la mano del genio cristiano,nel senso lato del termine, robert bresson.
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