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Perfidia

Regia di Robert Bresson vedi scheda film

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La recensione su Perfidia

di alan smithee
7 stelle

locandina

Perfidia (1945): locandina

Vendetta… implacabile vendetta..

Hélène e Jean sono amanti da anni, ma quando quest'ultimo decide di defilarsi, la bella compagna non si dispera, ed ostenta una razionale calma che induce il suo ex ad interrompere la relazione, restando tuttavia i due buoni amici e fidati confidenti.

Ma in realtà la perfida Hélène sta tramando un diabolico complotto che utilizzerà due donne cadute in povertà, madre e figlia, con quest'ultima, di nome Agnès, aspirante e dotata ballerina, costretta a prostituirsi per vivere e mantenere la genitrice.

La protagonista le incrocia nel locale in cui la ragazza si esibisce, e si offre di pagar loro un appartamento molto decoroso ove le due vanno a stabilirsi, cancellando la compromettente reputazione.

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Hélène fa anche in modo che Jean entri in contatto con la ballerina, e che se ne innamori, fino ad arrivare a chiederla in sposa, per poi rivelargli il passato tumultuoso e oscuro della giovane, che invece era convinta che il suo nuovo fidanzano conoscesse e fosse comunque disposto a tollerarlo. La situazione si complica quando Agnès si scopre malata di cuore, e quindi poco propensa a sopportare anche dal punto di vista fisico le pene e le emozioni che quell'amore travagliato ed osteggiato dal piano malizioso di Hélène.

Ma sarà proprio la cagionevolezza della giovane ad intenerire il fidanzato, propenso quindi a lasciar prevalere il sentimento alle questioni di pura etichetta, in modo da mandare a repentaglio il diabolico piano di vendetta ordino dalla scaltra e rancorosa sua ex amante.

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Girato in una Parigi ancora compromessa dall'occupazione nazista degli anni '44/'45, il film, tratto da un racconto di Diderot, attraverso una sceneggiatura adattata da Jean Cocteau, dovette sopportare una gestazione piuttosto complicata. La storia, comunque piuttosto torbida e priva di un finale platealmente ottimista, non venne particolarmente amata dal pubblico e per Robert Bresson, qui impegnato nel suo secondo lungometraggio, questo fu l'ultimo film in cui utilizzò attori professionisti.

Tra costoro va senz'altro citata, per bellezza e forza scenografica, l'interpretazione della protagonista, l'attrice spagnola naturalizzata francese Maria Casares, perfetta a rendere la dualità di un personaggio apparentemente generoso e caritatevole, che invece nasconde fini di vendetta che sfiorano il diabolico. 

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