Una ricca borghese, Hélène, fa in modo che il suo ex amante si innamori di una ragazza che fa "la vita" solo per poter mantenere la vecchia madre. L'ex amante, Jean, si innamora sul serio della giovane e Hélène, che si sente doppiamente tradita, decide di rivelargli "la professione" della donna. Nonostante questo, il rapporto tra i due non cambia.
Note
Uno dei più sottovalutati film di Bresson, e già uno dei suoi capolavori. Il punto di partenza è il melodramma, ma il regista, attraverso una messa in scena ascetica, azzera gli elementi di finzione.
Bernard compassato,per un ruolo altrimenti di vigile serenità con fuoco:certo il più difficile a solversi,così, fra gli agonisti di destino amati da Bresson:lo avrà voluto o s'è rassegnato a' limiti d'un attore impostogli dalProduttore? Elina Labourdette e Marìa Casares al top del top, in alba di un ciclo loro cinematografico di poi nebuloso.
Vendetta… implacabile vendetta..
Hélène e Jean sono amanti da anni, ma quando quest'ultimo decide di defilarsi, la bella compagna non si dispera, ed ostenta una razionale calma che induce il suo ex ad interrompere la relazione, restando tuttavia i due buoni amici e fidati confidenti.
Ma in realtà la perfida Hélène sta tramando un diabolico complotto… leggi tutto
Il secondo lungometraggio di Bresson è un melodramma incentrato su sensi di colpa e peccato, argomenti fra i più cari al regista francese. Se la vendetta di Helène (ma il discorso vale in generale) è ingiusta - o quantomeno immorale -, altrettanto ingiusto e immorale sarebbe negare un nuovo amore, sbocciato sincero e vigoroso sulle rovine delle precedenti esperienze… leggi tutto
non è ancora il bresson che tutti conosciamo,ma in questo film si percepiscono i primi passi del grande regista che diventerà. una sceneggiatura ancora una volta "letteraria"-tratta da un episidio "jacques il fatalista"di diderot -molto linerare con toni tipicamente melodrammatici,non ancora però con quelllo spessore umano che caratterizza il maestro francese. sceneggiatura che mette in vita… leggi tutto
Vendetta… implacabile vendetta..
Hélène e Jean sono amanti da anni, ma quando quest'ultimo decide di defilarsi, la bella compagna non si dispera, ed ostenta una razionale calma che induce il suo ex ad interrompere la relazione, restando tuttavia i due buoni amici e fidati confidenti.
Ma in realtà la perfida Hélène sta tramando un diabolico complotto…
Nel momento in cui le viene messa la pulce all'orecchio, Hélène decine di mettere alla prova l'amore di Jean dicendogli che non lo ama più: è probabilmente convinta che lui le si getterà ai piedi implorandola di non andarsene, dicendole che senza di lei non può vivere e che l'unico futuro che vede davanti a sé è un'intera vita passata al…
Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…
"...E dopo, quando abbiamo fatto un secondo film e un terzo sapevamo bene che non ci sono solo i problemi sociali. Abbiamo anche alcuni problemi ontologici e ora credo che un bell'ammasso di merda sia in arrivo dal…
Il secondo lungometraggio di Bresson è un melodramma incentrato su sensi di colpa e peccato, argomenti fra i più cari al regista francese. Se la vendetta di Helène (ma il discorso vale in generale) è ingiusta - o quantomeno immorale -, altrettanto ingiusto e immorale sarebbe negare un nuovo amore, sbocciato sincero e vigoroso sulle rovine delle precedenti esperienze…
Un thriller travestito da mélo (o forse viceversa), in cui l’impronta bressoniana si coglie essenzialmente nel carattere delle figure protagoniste: due donne che, in diverso modo, manifestano il cupo eroismo della vittima. Hèlène vanta il coraggio della vendetta, Agnès quello della menzogna, in una contorta vicenda che, come di consueto, sfocia in un finale di…
Tratto da Diderot, con dialoghi di Cocteau e diretto da Bresson, questo Les dames du bois de Boulogne si presenta mascherato da melodramma, ma porta già con sè la futura poetica del regista, anche se non del tutto epurata da "sovrastrutture". La musica pervade tutta l'opera come molti film dell'epoca. La laconicità non è ancora una caratteristica dei personaggi e gli…
Rispetto al primo film, "Perfidia" fa registrare un passo in avanti per Bresson : il racconto "Jacques le fataliste" di Diderot è reinventato in una forma che già preannuncia il rigore del "cinematografo" teorizzato dal regista. Storia di vendetta gelida e atroce, risolta con uno stile spoglio e antimelodrammatico, per quanto non ancora epurato come nelle opere successive. Grande prova della…
non è ancora il bresson che tutti conosciamo,ma in questo film si percepiscono i primi passi del grande regista che diventerà. una sceneggiatura ancora una volta "letteraria"-tratta da un episidio "jacques il fatalista"di diderot -molto linerare con toni tipicamente melodrammatici,non ancora però con quelllo spessore umano che caratterizza il maestro francese. sceneggiatura che mette in vita…
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Commenti (1) vedi tutti
Bernard compassato,per un ruolo altrimenti di vigile serenità con fuoco:certo il più difficile a solversi,così, fra gli agonisti di destino amati da Bresson:lo avrà voluto o s'è rassegnato a' limiti d'un attore impostogli dalProduttore? Elina Labourdette e Marìa Casares al top del top, in alba di un ciclo loro cinematografico di poi nebuloso.
commento di felini