Regia di Robert Bresson vedi scheda film
...un mondo cupo e senza speranza attraverso gli occhi innocenti di Mouchette...
Mouchette è una ragazza figlia di una famiglia in rovina. La madre è gravemente ammalata, ha un fratellino in fasce a cui deve badare e un padre che traffica in alcool. La casa è di una desolante miseria, non povertà, ma proprio miseria e Mouchette non ha scampo. Completamente sola anche se ha gente intorno, è derisa a scuola e presa in giro dai compagni e anche dalla maestra, abusata da un bracconiere si suiciderà quasi come in un gioco di bambina recuperando solo in quel momento il senso della sua età.
Film cupo, senza alcuno spiraglio di speranza per Mouchette il cui destino è segnato in un mondo ostile che agli occhi della ragazza è come un muro insuperabile.
Mouchette, se possibile, è ancora un film più cupo di Balthazar. In quello c’era il povero Balthazar che vive la sua vita di asino maltrattato da tutte le cattiverie degli uomini ma conserva una sua grande dignità fino alla fine quasi come in un calvario. In Mouchette manca tutto questo, la ragazza sarà stritolata in un mondo crudele e perfido e l’unica via di salvezza sarà il suicidio.
Il film è di un’asciuttezza assoluta, i rumori sono sempre quelli degli zoccoli di legno di Mouchette, del bosco, del vento e della pioggia e il susseguirsi di rombi di motore di camion e di sciabolate di luce quando è a casa.
Un film che non si dimentica.
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