Regia di Robert Bresson vedi scheda film
L'adolescente Mouchette (Nadine Nortier) vive nella provincia francese, emarginata dai compagni. Un giorno viene violentata da un bracconiere. Torna a casa, dove trova la madre - la sola persona con la quale vive - in fin di vita. Torna sul luogo della violenza e, rotolandosi per una scarpata, si suicida.
Tratto ancora da Georges Bernanos dopo Il diario di un curato di campagna, il film, che sfodera il consueto stile algido di Bresson, "è una perorazione alta e solenne a favore di chi dalla vita non può sperare che la morte" (Kezich). Un tetro bianco e nero, la totale rarefazione dei dialoghi e l'impotenza della protagonista davanti ad una realtà impossibile, la sua disperazione panica sembrano potere trovare la loro unica consolazione nel suicidio.
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