Mouchette ha quattordici anni, è molto povera e maltrattata dal padre. Come se la sua situazione non fosse già abbastanza disperata, un bracconiere la violenta. Lei è una vittima, ma per la gente del villaggio l'episodio rappresenta la vergogna e tutti si abbandonano ai più biechi pettegolezzi. Mouchette si avvicina al fiume, che l'accoglie tra le sue acque.
Note
Tratto da un racconto di Georges Bernanos, un'altra parabola sulla sofferenza e l'indifferenza umana. La visione di Bresson non è laica ma spiritualissima, anche se i disegni divini sono contemplati con un certo sgomento. Il "Magnificat" del commento musicale è implacabile.
"Bresson ammirava in Bernanos la capacità 'di fare il soprannaturale con il reale', in un'assenza di analisi e di psicologia che sentiva a lui particolarmente congeniale" (Paola Messori).
Il gran regista francese rappresenta in modo schietto e conciso, drammatico e senza pudori inutili, il calvario terreno di Mouchette, una sfortunata bambina costretta a crescere troppo in fretta tra i dolori di una famiglia troppo problematica per poterla amare, ed una vita di stenti così dura che merita di essere abbandonata. Un capolavoro.
Fine anni Sessanta in un paesino di contadini immerso nella campagna francese.
Mouchette è la figlia quattordicenne di due coniugi non più giovanissimi.
La madre ha appena partorito un neonato ma le sue condizioni di salute si aggravano ogni giorno, e la bimba è costretta ad occupaersi del lattante quasi fosse la sua giovane madre.
Poveri e vestiti di stracci, i… leggi tutto
Mouchette è il sequel di Balthazar, idealmente parlando, ma in fondo anche le vicende stesse non sono poi così diverse da quelle che capitavano all'asinello protagonista del precedente film di Bresson. Purtroppo però non è all'altezza del suo predecessore: questa volta il regista sceglie di raccontare le bassezze, l'immoralità, la violenza e il marchio del… leggi tutto
L'adolescente Mouchette (Nadine Nortier) vive nella provincia francese, emarginata dai compagni. Un giorno viene violentata da un bracconiere. Torna a casa, dove trova la madre - la sola persona con la quale vive - in fin di vita. Torna sul luogo della violenza e, rotolandosi per una scarpata, si suicida. Tratto ancora da Georges Bernanos dopo Il diario di un curato di campagna, il film, che… leggi tutto
Mouchette è una ragazza adolescente che vive in un paesino di campagna in condizioni di estremo disagio. La madre, che ha appena partorito, è in gravi condizioni di salute, padre e fratello svolgono operazioni e la gestione della casa e del piccolo ricadono sulle spalle della giovane ragazza. Mouchette ha un rapporto conflittuale con tutto il mondo intorno, non è amata da…
François Truffaut e la sua ben nota ed edita produzione critica si stagliano erculei su un'accolita di voci portate da venti d'ogni dove. Il grande franco ci allieta con opere di connazionali ripescate dalle…
Qualche giorno fa lessi la bella e accorata recensione di @Badu D Shinya Lynch su "Der Freie Wille": fui talmente colpito dall'intensità del suo coinvolgimento emotivo che procurai di vedere il film il giorno…
Mouchette è una ragazza figlia di una famiglia in rovina. La madre è gravemente ammalata, ha un fratellino in fasce a cui deve badare e un padre che traffica in alcool. La casa è di una desolante miseria, non povertà, ma proprio miseria e Mouchette non ha scampo. Completamente sola anche se ha gente intorno, è derisa a scuola e presa in giro dai compagni e…
Fine anni Sessanta in un paesino di contadini immerso nella campagna francese.
Mouchette è la figlia quattordicenne di due coniugi non più giovanissimi.
La madre ha appena partorito un neonato ma le sue condizioni di salute si aggravano ogni giorno, e la bimba è costretta ad occupaersi del lattante quasi fosse la sua giovane madre.
Poveri e vestiti di stracci, i…
L'adolescente Mouchette (Nadine Nortier) vive nella provincia francese, emarginata dai compagni. Un giorno viene violentata da un bracconiere. Torna a casa, dove trova la madre - la sola persona con la quale vive - in fin di vita. Torna sul luogo della violenza e, rotolandosi per una scarpata, si suicida. Tratto ancora da Georges Bernanos dopo Il diario di un curato di campagna, il film, che…
Allora, secondo me i film all'altezza del mio gusto nella storia del cinema non sono più di quattro o cinque, ma visto che c'è posto...
D'altronde se è vero che la lista è vita, la…
ci sei riuscito
Che non sia un Eterno Saluto, ma un Arrivederci, spero.
L'uomo che cammina sui pezzi di vetro dicono ha due anime e un sesso di ramo duro il cuore e una luna e…
Ho scelto alcuni film che ci raccontano le storie di personaggi marginali travolti da società oppressive ed intolleranti nei confronti dei più deboli. La domanda è la seguente: la società in cui viviamo ha fatto…
Tra i grandi film di Bresson, questo è il più lineare. Il maestro francese lascia da parte tutte quelle ellissi, sottrazioni, allusioni ed elusioni che avevano caratterizzato opere come “Pickpocket” e, soprattutto, “Au Hazard Balthazar”, pervenendo ad un apologo di asciuttezza ed essenzialità insuperabili. Questa sua trasparenza rende forse…
Mouchette è il sequel di Balthazar, idealmente parlando, ma in fondo anche le vicende stesse non sono poi così diverse da quelle che capitavano all'asinello protagonista del precedente film di Bresson. Purtroppo però non è all'altezza del suo predecessore: questa volta il regista sceglie di raccontare le bassezze, l'immoralità, la violenza e il marchio del…
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Commenti (7) vedi tutti
"Bresson ammirava in Bernanos la capacità 'di fare il soprannaturale con il reale', in un'assenza di analisi e di psicologia che sentiva a lui particolarmente congeniale" (Paola Messori).
commento di feliniIl gran regista francese rappresenta in modo schietto e conciso, drammatico e senza pudori inutili, il calvario terreno di Mouchette, una sfortunata bambina costretta a crescere troppo in fretta tra i dolori di una famiglia troppo problematica per poterla amare, ed una vita di stenti così dura che merita di essere abbandonata. Un capolavoro.
leggi la recensione completa di alan smitheeBresson una firma una garanzia,anche in questo lavoro con pochi dialoghi e tanti sguardi che dicono piu' di tante parole....finale un po' cosi'......
commento di ezio...un mondo cupo e senza speranza attraverso gli occhi innocenti di Mouchette...
leggi la recensione completa di fratellicaponeLa griglia cezanniana nascosta tra gli uomini cattura solo gesti di fredda malvagità. Se non sei nel quadro è perché sei già morto.
commento di michelRicordo un film essenziale, triste, malinconico, preciso e di livello come tutti quelli di Bresson da me visti…lo rivedrei ora…
commento di carlos brigante8,5
commento di incallito