Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Kazan imbastisce un film sulla guerra senza guerra e già questo è un punto a suo vantaggio. La tensione psicologica è costruita ad arte ed i personaggi ben tratteggiati, eccezion fatta forse per la moglie il cui ruolo non è mai chiaro. James Woods esordisce in un ruolo non semplicissimo e lo fa con buona personalità, il suo personaggio si trova praticamente isolato di fronte a due ex commilitoni che non mostrano chiaramente le loro intenzioni e trovano nel suocero una buona spalla al loro atteggiamento ostile. La stessa moglie, che inizialmente lo appoggerà in toto, sembra cedere al quadretto del povero soldato vittima del contesto e dunque giustificato nelle sue nefandezze. La storia verrà ripresa in varie salse in molte pellicole successive, l'epilogo ripropone in chiave domestica l'episodio fondamentale del film; quasi a mostrare che la guerra e soprattutto la bestialità dell'uomo sono concetti assoluti e onnipresenti.
BUona regia.
Buon esordio.
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