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L'ombra di Caravaggio

Regia di Michele Placido vedi scheda film

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La recensione su L'ombra di Caravaggio

di Mulligan71
7 stelle

Un film sorprendente, un ritratto degli ultimi anni di vita del Caravaggio, come non ti aspetteresti, soprattutto considerando che alla regia c'è Michele Placido, uno che non mi ha mai convinto in quel ruolo, e una schiera di attori, a cominciare da Scamarcio, che generalmente evito come la peste. Placido fa il botto piegando il suo film a uno stile "caravaggesco", quindi piuttosto oscuro, cupo, sanguinoso, tattile. Il Caravaggio, interpretato da uno Scamarcio intenso anche se ha sempre qualcosa che non mi torna nella sua recitazione, è un uomo disperato, in fuga, ossessionato dal popolino di una Roma in piena decadenza, sotto il dominio papale e della Inquisizione, che si aggira fra quelle che potrebbero apparire come catacombe, in una oscurità quasi perenne: un film che puzza di malattia e di degrado, risollevati con l'uso magnifico e mai ossessionante, dei suoi dipinti, che pur nella loro cupezza portano la luce necessaria a tutto il film. L'impianto è vagamente teatrale e attorno al Caravaggio/Scamarcio si muovono tutta una serie di bravi attori, fra cui l'Ombra, il "detective" del Vaticano, un ottimo Louis Garrel, espediente che Placido usa per raccontare le ultime vicende del pittore bergamasco. Bella la ricostruzione di quell'inizio del 1600, fra il rogo di Giordano Bruno e una Chiesa feroce e in pieno caos. Due ore non semplicissime, dove non si lascia niente al pubblico, evviva, e dove ogni cosa ne esce vincente: non un capolavoro, comunque, ma un bel film italiano, sì. 

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