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L'ombra di Caravaggio

Regia di Michele Placido vedi scheda film

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La recensione su L'ombra di Caravaggio

di ilpanda
5 stelle

Una mezza delusione per me questa versione del Caravaggio di Michele Placido, che sceglie di omettere o comunque solo sussurrare la bisessualità del pittore, con scelte di sceneggiatura e regia quantomeno discutibili.

 

Ma partiamo dalla trama. Italia del 1600, Michelangelo Merisi è un artista geniale di indiscusso talento, che predilige un approccio realista nella pittura, non lesinando l’utilizzo di prostitute, poveracci e vagabondi per rappresentare figure sacre. La Chiesa, contrariatissima, chiede a un agente segreto, l’Ombra (da qui il titolo del film) di  svolgere un’inchiesta in merito alla sua tormentata figura e a tale modalità operativa considerata blasfema, ascoltando amici e nemici dello stesso. Chiede inoltre di valutare se concedergli la grazia per l’omicidio di un rivale in amore.

 

Aspettative alte per quanto mi riguarda, dal cast di grandi nomi alle promesse del regista, che nel 2020 annuncia il film promettendo una rilettura “pasoliniana”.

Ma neanche per sogno. Partiamo dal presupposto che per due ore – troppe - sembra di stare in una baracconata. Avete presente quelle ambientazionI/aree tematizzate tipiche di alcuni grandi parchi divertimento, che ne so, il villaggio inglese di Gardaland piuttosto che l’Area West di Disneyland? Ecco, le strade popolate da mendicanti, prostitute, ladri e povera gente ricordano quegli ambienti sovraccarichi, estetizzanti ma un po’ stereotipati di certe rappresentazioni. Tutto il film si svolge proprio nelle strade popolari, nei bordelli lussuosi, nelle Chiese sontuose. Ma l’Ombra deve decidere se l’uomo che rivoluzionò l’arte e la pittura, che veniva dal popolo e nel popolo, e negli ultimi, traeva ispirazione per raffigurare le opere bibliche stava commettendo blasfemia.

 

Il Caravaggio, per inciso, non lesinava di “frequentare” approfonditamente prostitute e la sua vita “spericolata” era fatta anche di bevute, duelli e donne di malaffare. Ecco, sempre donne. Ebbene sì, perché secondo il Placido l’artista viene rappresentato sempre ed esclusivamente come un “tombeur de femme”, mentre resta limitata ad un unico secondo in due ore la sua bisessualità, in un bacio castissimo col modello Cecco (che peraltro non si vede in modo chiaro). E qui si vedono i 76 anni di Michele Placido, che peraltro a “Ciak” (n.10/2022 pagina 66) dichiara proprio espressamente che: “Avrei potuto spingere di più su quel lato, invece la sua omosessualità è rivelata solo in una scena del bacio. Potevo metterci un amante maschio, nella scena della vasca da bagno invece della Ramazzotti? Sì, ma mi è venuto un certo pudore”. Appunto. Peraltro il film pullula di seni e sederi femminili sempre in primo piano (ma anche nudi femminili frontali, come quello di Annuccia, interpretata da Lolita Chammah). Al maschile nulla.

 

Sul cast: Garrell (l’Ombra) monocorde ma efficace, la Huppert eccessivamente botulinata ha perso espressività e nota curiosa ben due figli del regista Brenno e Michelangelo, figurano nei titoli. Voto (da 1 a 10): 5.  

 

Isabelle Huppert, Riccardo Scamarcio

L'ombra di Caravaggio (2021): Isabelle Huppert, Riccardo Scamarcio

 

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