Regia di Patrick Imbert vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE/NETFLIX
"Per molto tempo l'alpinismo è stata una gara a raggiungere la vetta più alta.
Una volta arrivati si potrebbe pensare che la competizione sia finita.
Ma non funziona così: un alpinista trova sempre nuove sfide. Se non può salire più in alto, cercherà la strada più difficile. Salirà più rapidamente; in solitaria; senza ossigeno.
Insomma la sfida non ha mai fine."
La conquista del "tetto del mondo", rappresentato dalla cima dell'Everest con i suoi 8848 metri s.l.m., è una missione impossibile che ha costituito per molti alpinisti la sfida della vita, quella in grado di dare un senso a tutta un'esistenza.
Dagli anni '20 le spedizioni si sono ripetute instancabilmente.
La missione del 1924 a cura dei due alpinisti Mallory e Irvine si conclude tragicamente con la scomparsa dei due. Mallory fu ritrovato ben 75 anni dopo sulla via del ritorno, mentre il corpo di Irvine, che si dice portasse con sé una macchina fotografica a scopo documentativo, non fu mai ritrovato.
Da questo tragico mistero legato alla sorte di questi precursori dell'alpinismo estremo, si aggrappa la vicenda legata al bellissimo film di animazione francese di Patrick Imbert, che prende spunto anche da un famoso manga giapponese.
I protagonisti infatti sono un tenace fotografo di nome Makoto Fukamachi, esperto in scatti a tematica montana, e un esperto quanto taciturno e solitario scalatore, Habu Joji, che vive come un eremita dopo un tragico incidente occorso ad un suo giovanissimo compagno di cordata, e pure lui piegato nel corpo e nello spirito a seguito di una impresa fallita sulla cima alpina delle Grandes Jorasses, sul massiccio del Bianco.
La macchina fotografica, sottratta da un ladruncolo allo scalatore e offerta al fotoreporter per uno scoop, mette in contatto i due uomini e li porterà ad affrontare, ognuno secondo la propria missione individuale, un sogno che è diventato qualcosa di più che una semplice sfida con se stessi ed i relativi limiti.
Più che altro una ragione di vita, oltre che professionale, attraverso il sacrificio della quale uno dei due, l'alpinista, riuscirà a riscattarsi nello spirito, mentre il fotografo riuscirà nell'intento di scoprire una verità per troppo tempo celata, dando dignità e valore al sacrificio di tutta la categoria degli alpinisti deceduti nell'affrontare quell'impervia se non impossibile missione.
Il film, dalla storia molto coinvolgente, si avvale di un disegno piuttosto suggestivo, soprattutto per quanto riguarda le visioni montane e gli sfondi.
Un esempio di animazione adulta e matura, all'interno di uno script assai ben gestito, in cui non si prova mai nostalgia dell'immagine vera al posto del disegno.
"Arrampicarmi è l'unica cosa che mi faccia sentire vivo. Allora l'ho fatto. Fino alla fine. Senza rimpianti."
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta