Ottimo esordio di una ancor giovane regista finlandese (classe 1981) con questo horror mescolato al fantastico, che grazie ad un'attenta analisi socio familiare diviene un lucido specchio dei giorni nostri, con il male(quello davvero reale) che cova in ogni singolo gesto quotidiano. Grazie ad una messa in scena semplice e asettica mette in mostra ancora piu' l'orrore e fa salire la tensione a massimi livelli. Personalmente ha impressionato la sua bravura. Come brava è la giovane protagonista, credibile e sempre in parte.
TRAMA
Una famiglia che vive nell'entroterra Finlandese, composta da padre, madre e due figli (un maschio e una femmina), maschera agli occhi di tutti una quotidianita' pressoche' perfetta.
La figlia maggiore Tinja- la protagonista del film - è un'aspirante ginnasta, disciplina che non sembra la sua vera passione, ma che svolge cercando in tutte le maniere di compiacere la madre, una donna che vuole apparire ad ogni costo (anche tramite un suo videoBlog) mamma e moglie esemplare. In tutto questo vediamo un marito succube e oramai pronto ad accettare qualunque cosa, e un figlio minore che nessuno prende mai in seria considerazione, se non quando ha degli attacchi di gelosia nei confronti della sorella. Un giorno approfittando di una finestra aperta, entra in casa un corvo che in poco tempo distrugge mezza stanza; una volta catturato la madre senza esitazione gli torce il collo. La figlia, impressionata dal gesto, nella notte va a seppellire l'animale e resasi conto che questo è ancora vivo, lo finisce con una pietra. Solo dopo si accorge che l'animale aveva deposto un uovo, la ragazzina lo prende con se' e con fare da chioccia, giorno dopo giorno, lo cova. Ben presto le dimensioni dell'uovo cresceranno a dismisura, finendo poi per schiudersi e rivelare al suo interno un volatile enorme, che ha nel suo primordiale intento la sola protezione della ragazza (la madre), mettendo in pratica tramite una forte simbiosi psichica, la parte inconsciamente maligna dell'umana natura di Tinja.
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