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Il collezionista di carte

Regia di Paul Schrader vedi scheda film

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La recensione su Il collezionista di carte

di LAMPUR
4 stelle

Oscar Isaac

Il collezionista di carte (2021): Oscar Isaac

 

Il collezionista di carte, o l’incartatore di tavolini, se preferite, è uno di quei film a lento rilascio, dove fotografia e musica si amalgamo per benino con l’attenzione dello spettatore, permettendo di arrivare fino alla fine, anche quando il livello emozionale e narrante non rispecchi poi troppo i canoni di una storia ben congegnata. Il protagonista è un ex detenuto condannato per crimini in un carcere stile Guantanamo, che non ha fatto pace né con se stesso né con chi gli ha causato svariate turbe psichiche, tra cui quella, appunto,  di incartare tavolini, uno degli elementi clou del film tralasciato da diversi commentatori, anzi quasi tutti. Diciamo che il nostro giocatore non colleziona affatto carte, soltanto conta quelle che escono, come facciamo noi a scala quaranta o anche a briscola. Pratica vietata nei casinò (specialmente se le scrivi su un blocchetto sul tavolo verde accanto alle fiches). Ha imparato in cella, quindi ora gira per casinò vincendo quello che basta per sopravvivere e comprare lenzuola per l’incarto di cui sopra, fino a che incontrerà l‘aguzzino che lo ha portato sulla cattiva strada e che al momento della resa dei conti non è finito neanche in galera. Oltre al cattivo incontrerà un ragazzetto che vuole vendicarsi anche lui per la morte del padre, causata sempre dall'aguzzino, e una donna che risveglierà in lui sentimenti umani (almeno finché questa non si accorgerà di come il nostro eroe arreda i sui appartamenti). I tre insieme arriveranno allo zenit delle loro ambizioni quando sul più bello, il nostro eroe - decisamente meno scemotto che in Scene da un matrimonio,  ma profondamente più catatonico -, mollerà il tavolo del blacj jack sul più bello (“chiedo un minuto”) per andare ad incartare i tavolini del cattivone e fare finalmente giustizia.
Del resto sembra che di lenzuola non ce ne fossero più a disposizione e che anche la produzione, inizialmente, avesse insistito per l'utilizzo di teloni di plastica.

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