Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Un buon film, non per tutti, che offre uno spaccato sulla vita dei giocatori e sulla psiche umana.
Come spesso accade, il titolo italiano non ha alcun senso. Non c’è, nel film, alcun collezionista di carte, non c’è alcuna collezione di carte. Il protagonista vive giocando a poker, o ad altri giochi d’azzardo con le carte. E’ molto bravo, ma non ha particolari ambizioni, vince quanto gli basta per una vita tranquilla. Ha un passato terribile, che in qualche modo gli verrà a fare visita, e cambierà tutta la sua impostazione. Questo è il riassunto, di massima, senza fare spoiler. Il protagonista è un perfetto Oscar Isaac, mentre il resto del cast mi ha convinto meno. Il ragazzino è Tye Sheridan, un attore emergente che non riesce a convincermi. La protagonista è una dimenticabile Tiffany Haddish, che non conosco (la quale nel film prende una sonora sbandata per Isaac, e finirà a letto….in reggiseno! Ma dai, non si poteva vedere). La storia ha infine due filoni principali, che mi dicevo, boh, chissà quale è alla fine il filone da seguire, quello importante… ma tutto si intreccerà perfettamente, la sceneggiatura è fatta bene.
Il titolo fa riferimento al fatto che il protagonista conta le carte, tiene conto cioè delle carte uscite. Una cosa banale, anzi, consigliata, necessaria, qua da noi in Italia: a bridge per dire dovresti ricordare tutte le carte cadute, ma anche giocando in spiaggia a briscola o a scala 40 sarebbe buona cosa farlo. Invece no, pare che nei casinò, almeno in USA, questo sia vietato, o almeno ho capito così, come dire, il banco ti deve inculare, non permetterti di cercare scorciatoie, ma che cavolooooo, fatto sta che se vedono che conti le carte, ti espellono. Poi la legge lo consente, in realtà, dunque i giocatori (e i casinò) non è impossibile che vadano per vie legali, dopo le espulsioni.
Il film ha incontrato l’entusiasmo incondizionato della critica, mentre il pubblico è rimasto ben più tiepido. Io sono per un 7, anche un 7,5. Ha partecipato a Venezia, senza raccogliere premi. Al botteghino, incassi insignificanti.
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