Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Il destini incrociato, gemello del film nel film “Destini infrociati”, è quello di un marito e di una moglie, i cui rispettivi coniugi, amanti, muoiono in un incidente aereo mentre se ne svolazzano fedifragando per un dolce weekendino evasivo.
Subito post incidente l’atmosfera degenera a tre cilindri, la musica appallozza, le facce funereano, la voglia di sapere del primo (che sembra scendere dalla montagna del sapone) cozza con la voglia dimenticare della seconda (che invece c’aveva preso la residenza, sulla montagna, n.d.r.).
C’è un Harrison Ford smorticcio – Indiana Jones impagliato – dall’apatico fatalismo e tontolone oltre il minimo consentito.
E c’è Kristin Scott Thomas, isterica, depressa e nevrotica (“c’ho una figlia di quindici anni!” ripetuto alla nausea), acida come uno Yomo strafatto di lactobacillus bulgaricus.
Elettisi a martiri del destino avverso, loro malgrado, si ritroveranno a risalire l’aspra corrente dei loro insuccessi coniugali.
In teoria sembrerebbe degno di nota il processo che innesca il rapporto tra i due che, in condizioni normali, non si sarebbero considerati neanche di striscio. In pratica sbraga nella mielosa patacca e, soprattutto, a ritmi bradipeschi. Ed anche il tentativo di incastrare il menage tra le vicende private/lavorative dei due sortisce risibili effetti collaterali nello spettatore medio (io).
Tant’è che un buon epilogo sarebbe stato lo scoprire, invece, l’ardito piano dei due amanti (pienamente giustificati del resto, appena comprendiamo con chi avevano a che fare, da vivi, per loro libera, e folle, scelta) suicidi/omicidi: la facciamo finita e lasciamo più prove in giro in modo che quelle due piattole s’incontrino autoscassandosi la minchia un po’ anche tra loro… (e poi dice che non c’è più fantasia in giro… tse!)
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