Regia di Antonio Bido vedi scheda film
Solamente nero è la seconda pellicola (in due anni) diretta da Antonio Bido, mestierante che ha lavorato poco e soprattutto nel cinema di genere, ma che - come si può facilmente constatare alla visione di questo film - avrebbe senz'altro meritato di più. Se Il gatto dagli occhi di giada, uscito l'anno precedente, era un modesto (e neppure malriuscito) scopiazzamento dei primi lavori di Dario Argento, questa volta Bido prova a mettere un po' più di personalità nella sua opera, tratteggiando, nella sceneggiatura scritta insieme a Marisa Andalò e Domenico Malan, una storia dal sottile profilo psicologico intrisa di sangue, mistero, brivido e con l'aggiunta di una componente 'provinciale' tutta italiana, tramite l'ambientazione in una Venezia molto popolare. Come thriller il film funziona a singhiozzo, lasciando spesso l'amaro in bocca per le soluzioni poco originali adottate (basti pensare soltanto al nodo centrale della trama, cioè alla catena di delitti, e alla sua risoluzione non esattamente fantasiosa); come opera cinematografica in sè invece non sfigura, dimostrando (per la seconda volta, quindi confermando) le discrete capacità del regista. Nel cast un ispirato Lino Capolicchio, Massimo Serato, Craig Hill e Stefania Casini; non male il groove del tema portante della colonna sonora firmata da Stelvio Cipriani. 3,5/10.
Venezia. Un professore di matematica arriva in visita presso il fratello sacerdote. Quest'ultimo è però turbato da una serie di minacciose lettere anonime a cui, inevitabilmente, seguono delitti a sangue freddo.
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