Regia di Antonio Bido vedi scheda film
Antonio Bido si conferma grande esperto dei meccanismi registici del giallo con un taglio prossimo all'horror (la caduta del Cristo nella Chiesa è da filone esorcistico), anche se purtroppo abbandonerà il genere. Solamente Nero è un giallo scricchiolante nella sceneggiatura (dello stessp Bido). Lo script, che ha delle buone idee (la "T" difettosa della macchina da scrivere, i due killer che si trovano costretti a tacere l'uno dell'omicidio dell'altro e i quadri di una delle vittime), si perde in alcune sequenze concettualment forzate funzionali a depistare lo spettatore (su tutte quella del prete al cimitero). Per fortuna, Bido si riscatta alla grande per la sua capacità visionaria. Gli omicidi sono buoni, alcuni persino particolari, pur se aiutati da forzature (chi mai lascerebbe uno scafo con la chiave d'accensione nel quadro?). Evidente la recezione della lezione argentiana, con un uso massivo delle soggettive, delle carrellate su piedi che camminano ma anche dei volti delle vittime urlanti nell'attimo in cui scorgono il volto del killer. Il meglio di Solamente Nero arriva dunque dalla regia che risulta prevalente, in qualità, rispetto al soggetto. Piuttosto irriconoscibile il sound di Stelvio Cipriani che abbandona le tradizionali melodie melanconiche per una colonna sonora estraniante e psichedelica. Buona la fotografia (eccellente nella sequenza al cimitero) di Mario Vulpiani. Si noti qualche velato omaggio a Non si Sevizia un Paperino e non aggiungo altro per non rovinare la visione a chi non avesse ancora visto il film. Nel cast spiccano un giovanissimo Lino Capolicchio e il volto spaghetti-western di Craig Hill. Nudo per la mingherlina Stefania Casini, in quegli anni senza veli sulle pagine di playboy e qua in un ruolo di supporto al protagonista.
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