Regia di Mark Rydell vedi scheda film
Si poteva far rischiare la vita di un figlio men che adolescente nel selvaggio West? Il film ci dice di si, se: serve per farlo diventare uomo; se è lui stesso che lo vuole; infine se chi lo guida veglia su di lui come un padre…Ed è proprio come un padre che Wayne guida questi giovani, alcuni ancora ragazzini, attraverso le molte insidie di un West non più popolato da indiani, ma non per questo meno pericoloso…ragazzi sono, e lo si vede dal saluto struggente della madre che avvolge in un abbraccio - ancora per poco protettivo - il proprio figlio; e dalle raccomandazioni del padre – volutamente accigliato – apparentemente semplici (inutili?) che tradiscono peraltro grande ansia “lavati sempre, dì le orazioni e fà il tuo dovere”. Questi ragazzi diventeranno uomini…ma sarà dura…il film racconta della delicata fase di passaggio dall’adolescenza alla età adulta, sotto la guida di un uomo giusto e duro, con se stesso prima che con i ragazzi, che pretende obbedienza, disciplina, onestà, ma pronto a riconoscere i propri errori…un uomo che ha perso i propri figli perché “non mi hanno ascoltato”, ed in qualche modo anch’egli in cerca di una conferma, quella di essere un buon padre…accanto a Wayne una figura rassicurante, quella di un bonario – ma deciso ed altrettanto protettivo – uomo di colore, che, da cuoco, interpreta la parte “femminile” della famiglia, pronto a raccontare la favola della propria “nobile” origine, così trattando i ragazzi da bambini, salvo poi aiutarli nel finale a riprendersi la mandria…Non è un film “buonista”, ma molto “formativo”, e raccomandato per giovani che vogliono “crescere” con dei valori…
Nulla!
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