Regia di Maurizio Ponzi vedi scheda film
Un temino svolto da un alunno svogliato e, francamente, neppure particolarmente dotato. Peccato, perchè sicuramente le basi su cui lavorare c'erano: il soggetto proviene essenzialmente da due libri, entrambi scritti da Enrico Deaglio (Bella ciao e, appunto, Besame mucho), rimaneggiati dal regista stesso e da Piero Spila, con la collaborazione di Stefano Tummolini in sceneggiatura; e anche del cast, d'altronde, non ci si può lamentare (Antonio Catania, Toni Bertorelli, Emilio Solfrizzi, Biagio Izzo, Giuliana De Sio: con quel che passa il convento del cinema italiano alle soglie del 2000, ben vengano tutti, chi più e chi meno). L'impressione - assolutamente negativa - è però che Ponzi non riesca a farci cogliere il senso di stretta correlazione fra le varie storie narrate, che rimangono in effetti un po' troppo sciolte, indipendenti fra loro; e che forse davvero questo intreccio a livello logico non esista. Ritmo blando, qualche attore traballante, non è uno sfacelo, ma lascia l'idea di essere solamente una bozza di ciò che sarebbe potuto diventare. 5/10.
Storie di ordinarie realizzazioni e disperazioni nella Napoli odierna: un vedovo che ospita in casa sua un immigrato senza permesso di soggiorno, un tossicodipendente in fin di vita che ha bisogno di un fegato nuovo, una compagnia teatrale che mette in scena Un marito ideale di Wilde, nonostante le mille difficoltà tecniche e pratiche...
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