Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Se qualcuno avesse ancora dubbi sul concetto di cinema libero, on dovrebbe lasciarsi sfuggire questo capolavoro di sfrontata anarchia. Una pellicola che procede col suo passo e in cui si narra di Nicolas, primogenito ventenne di una ricca famiglia che, invece di coltivare il suo privilegiato futuro, passa le giornate a Parigi, lavorando sodo nei mestieri più umili. Tra Ferreri e Buñuel “Addio terraferma” con il suo umorismo nero e distaccato è accompagnato da immagini nitide e lucidissime, da un ritmo frammentato, da uno stile laconico che regala un’opera quasi muta, che non ha molto bisogno delle parole. Iosseliani, oltre che dirigerlo, lo monta e realizza così una straordinaria opera autoriale: autoriale senza per questo essere saccente.
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